Sissi è una tredicenne come tante se ne vedono in giro. Nemica della geometria e critica nei confronti degli adulti, non riesce a pensare ad altro che all’amore e a come conquistare il sedicenne Constantin. Non è facile rispettare l’ideale di ragazza bella, sicura e che ha già avuto esperienza di fidanzati, soprattutto quando è lui la sua prima cotta e non sa nemmeno cosa significa baciare qualcuno. Ha inizio un’avventura alla scoperta e riscoperta della dolcezza dei primi amori, che potrebbe avere dei risvolti inaspettati.
“Lezioni di bacio” è un libro leggero e divertente da seguire, soprattutto per chi è adulto e si ritrova di nuovo catapultato ai tempi delle medie. Pensare che ai tempi si dovesse quasi avere un curriculum preciso per essere notati dai ragazzi mi fa sentire un po’ amareggiata, ma di contro mi rendo conto che sia una cosa inevitabile e ancora presente, figlia di standard e ideali che vengono trasmessi dai media e dalla società. Mi sono subito rispecchiata nella figura di Elizabeth e ho seguito con sincero affetto la vicenda che la coinvolge, empatizzando con i suoi sentimenti e godendomi nel complesso la lettura. Quello che oggi viene pubblicato in Italia è un libro che in realtà ha già la sua bella età: “Lezioni di bacio”, infatti, è uscito in patria nel 2007, anno in cui io passavo dalle medie al liceo, quindi quasi coetanea della protagonista. Per questo penso di essermi trovata tanto in sintonia con lei, perché praticamente ho vissuto tutto quello che l’autrice ha descritto, sia come dinamiche culturali che sociali, così come i gusti e le mode di quegli anni. Nel complesso questo è un romanzo frizzante e molto scorrevole, che sa distrarre da letture più impegnative e intrattiene divertendo.

L’Impero galattico è crollato. Tutto ciò che aveva teorizzato Seldon si è avverato. La psicostoria, che viene riconosciuta come scienza di previsione del futuro, è ora quantomai utile per prepararsi alle catastrofi e fare in modo di superare quanto prima questa crisi. Ha inizio la Prima Fondazione, della durata di duecento anni, in cui uomini e donne coraggiose si affideranno agli studi del noto matematico per salvare il destino del mondo e portarlo verso una nuova era. 


Sono dell’idea che i libri thriller tirino fuori le emozioni più autentiche delle persone, andando a coinvolgere dei sentimenti forti e sgradevoli da provare. Questo perché, se con gli horror per esempio si da praticamente per scontato di sentire qualcosa di negativo, l’abilità degli autori di thriller sta nell’essere subdoli e puntare quando e dove meno ce lo si aspetta.
Il mondo di Sara crolla quando il marito Sigurd parte per una vacanza con gli amici e scompare misteriosamente prima di essere giunto a destinazione. Alla naturale preoccupazione si addossano successivamente i giudizi, i sospetti e le accuse, come se qualcuno avesse architettato un crudele gioco e stesse incastrando in mezzo la donna per piegarla e spezzarla. La polizia ha la donna come suo unico sospettato e Sara non vede nemmeno nelle sue conoscenze un barlume di lucidità. Lei, che con la psicologia ci lavora, rimane sola ad affrontare tutto, nonostante la sensazione che qualcuno nell’ombra la stia osservando non la lascia andare. Follia e ragione si scontrano dentro e attorno alla terapeuta, che non può fare altro che andare a fondo della faccenda per salvare sé stessa e l’uomo che ama. Verità nascoste possono far vacillare le sue convinzioni, messe in discussione da tormenti di cui Sara non conosceva nemmeno l’esistenza.