Il mondo di Sara crolla quando il marito Sigurd parte per una vacanza con gli amici e scompare misteriosamente prima di essere giunto a destinazione. Alla naturale preoccupazione si addossano successivamente i giudizi, i sospetti e le accuse, come se qualcuno avesse architettato un crudele gioco e stesse incastrando in mezzo la donna per piegarla e spezzarla. La polizia ha la donna come suo unico sospettato e Sara non vede nemmeno nelle sue conoscenze un barlume di lucidità. Lei, che con la psicologia ci lavora, rimane sola ad affrontare tutto, nonostante la sensazione che qualcuno nell’ombra la stia osservando non la lascia andare. Follia e ragione si scontrano dentro e attorno alla terapeuta, che non può fare altro che andare a fondo della faccenda per salvare sé stessa e l’uomo che ama. Verità nascoste possono far vacillare le sue convinzioni, messe in discussione da tormenti di cui Sara non conosceva nemmeno l’esistenza.
Ormai è un dato di fatto: i thriller che uniscono tensione e psicologia mi fanno positivamente impazzire. Ne ho un debole, sia per gli studi passati che per una passione personale che mi ha quasi portato a intraprendere la carriera di criminologa (ma questa è un’altra storia). Helene Flood ha il talento di rendere molto credibile la propria opera attraverso un lavoro di introspezione minuziosamente curato, in grado di far salire il lettore su una giostra di sensazioni contrastanti dovute a fatti incredibili. La protagonista, Sara, si trova per una volta a non saper prevedere anche la reazione più ovvia e a combattere contro tutto e tutti per far prevalere la sua ragione e venire a capo dell’incubo in cui è caduta. Per riuscirci dovrà tornare sui propri passi e analizzare ogni circostanza attraversata da lei e da Sigurd, in un viaggio alla scoperta dell’ignoto che nasconde rivelazioni da lasciare senza fiato. La Flood cattura l’attenzione del pubblico senza dare tregua, includendolo in una corsa estenuante che fa della mente umana lo specchio delle azioni più disparate, che trovano conseguenze sia per chi agisce che per chi sta attorno. L’autrice si diverte a spargere gli indizi tra le pagine, che solo con estrema attenzione possono essere scovati. “La terapeuta” è un romanzo molto scorrevole che offre agli amanti del genere una lettura piacevole e immersiva e lascia dei brividi lungo la schiena intensi e inquietanti.