Review Party: Recensione di “In due sarà più facile restare svegli” di Giorgia Surina

Di fronte al declino del rispettivo rapporto umano, due donne decidono di fare fronte comune e raggiungere i propri desideri senza che ci sia un uomo al loro fianco. Perché nonostante siano rimaste sole, Gaia e Bea non smettono di volere intraprendere una gravidanza e diventare finalmente madri. Saranno la scienza e la medicina ad andare loro incontro, portandole in un viaggio arduo ma che potrebbe portarle dritte alla meta.

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Review Party: Recensione di “8 giorni per diventare furba” di Raffaella Fenoglio

Kamyla Costa è un’impedita e sembra che debba convivere senza reagire a questa etichetta. Una definizione che non le appartiene, ma sa che in confronto agli altri compagni di scuola ha interessi diversi e un carattere diverso. Quando le si presenta l’occasione per avvicinarsi alla sua cotta, avrà poco tempo per dimostrare di non essere imbranata e diventare una furba e sembrare più simile alle ragazze più popolari. Ne varrà la pena?

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Review Party: Recensione di “L’arte sconosciuta del volo” di Enrico Fovanna

Un fatto drammatico e inspiegabile sta per sconvolgere la vita del paesino piemontese Premosello, che alla fine degli anni Sessanta viene colpito dalla tragica morte di due bambini. Ad aggravare la situazione è il sospettato numero uno, colui che non dovrebbe macchiarsi di peccati ma solo di atti d’amore.
Il piccolo Tobia rimane traumatizzato dall’accaduto. Non riesce a farsene una ragione e cresce con un peso che fa sempre più male. Anni dopo l’accaduto, Tobia ha una vita alla deriva e quasi nulla che lo trattenga ancora a Milano. Una chiamata, che gli annuncia il funerale di una persona a lui cara, lo porta a tornare a Premosello, nei luoghi dell’infanzia che lo hanno segnato. Perché il tempo può nascondere il passato, ma mai cancellarlo davvero.
Con uno stile incredibilmente poetico e coinvolgente, Enrico Fovanna illustra al lettore l’evoluzione di un uomo come tanti altri. Tobia, seppur segnato da una vicenda tragica a lui vicina, vive anche le gioie dell’infanzia, i primi innamoramenti, il calore della famiglia. I continui spostamenti e l’abbandono del paese natale lo rendono a mio parere un individuo scostante che non è davvero capace di mettere radici ma che desidera ardentemente amare ed essere amato. Al tempo stesso però l’ombra della morte non lo lascia mai, tanto che sembrerebbe che lui la inseguisse, attraverso il suo lavoro di medico legale.
Volendo fare chiarezza sul mostro che ha sconvolto il paese, Tobia torna per fare i conti con i tormenti passati e ritrovare i sogni e la spensieratezza di bambino che l’hanno sempre portato a sognare di volare in alto. E più che la risoluzione del giallo è proprio questo il fulcro del libro di Fovanna: ritrovare sé stessi e fare pace con gli scheletri nell’armadio, per poter spiccare il volo verso il futuro senza sentire l’impulso di voltarsi indietro.
“L’arte sconosciuta del volo” è un libro inaspettato e dal contenuto imprevedibile, che mi ha tenuto sul filo del rasoio facendomi riflettere sull’importanza dei ricordi.

Review Party: Recensione di “La nostra Londra” di Simonetta Agnello Hornby e George Hornby

Sono passati più di trent’anni da quando la pluri acclamata scrittrice Simonetta Hornby si è trasferita dalla sua amata Palermo fino a Londra. In lei ha avuto origine ed è cresciuto un amore spropositato per una città così diversa dalle sue abitudini, tanto da diffonderlo attraverso i suoi scritti in un modo così naturale quanto emotivamente potente.
La Hornby sostiene che per godersi Londra basta una mente aperta e curiosa. Attraverso i suoi occhi ho potuto ammirare e innamorarmi di una città che spero un giorno di poter visitare davvero e tutto questo è stato possibile attraverso l’abilità strabiliante della scrittrice di farti entrare nei suoi ricordi e descriverli in un modo tanto nitido da lasciarti credere di essere di fronte a un panorama di meraviglie e luoghi misteriosi, pieni di un fascino unico e tanto preziosi per colei che sta narrando. 
Il romanzo “La nostra Londra”, che ricorda la precedente opera “La mia Londra”, si arricchisce con il punto di vista del figlio di Simonetta, George, offrendo un nuovo punto di vista frizzante, giovane e innovativo. Nel complesso ho percepito per tutto il tempo un’atmosfera calda e amorevole, che sa di casa e famiglia e cancella le paure normali di chi deve spostarsi da un paese all’altro e adattarsi alla cultura ricreando le proprie personali abitudini. Se la madre da quel tocco di nostalgia dei tempi andati al suo racconto, George assume un tono spensierato, più diretto e meno riflessivo, dando dinamicità alla sua città, che passa in un attimo ad un ritmo frenetico e intenso, tipico di chi ha sempre vissuto in quell’ambiente ed è quella la normalità.
“La nostra Londra” è un libro ricco di particolari e aneddoti interessanti, una guida alla città attraverso i sentimenti di coloro che la vivono e hanno deciso di raccontarsi. La lettura scorre intrattenendo, il modo per godersela il più possibile è assaporandola con calma e lentezza, prendendosi tutto il tempo per soffermarsi su ogni dettaglio, leggendo un capitolo per poi fermarsi e fare altro, riprendere la lettura e ricominciare ancora con la magia della vita londinese.
Non solo consiglio la lettura di questo singolo libro, ma anche lo studio delle opere di Simonetta Agnello Hornby, che continua a conquistare consensi attraverso il suo graffiante stile, che lascia il segno nel cuore, facendo riflettere il lettore a lungo su ciò che lei si è soffermata a raccontare.