Recensione: “Principessa Sara” di Frances Hodgson Burnett e Nathalie Novi

Il romanzo classico di Frances Hodgson Burnett è scritto con un taglio semplice, diretto e divertente, il modo migliore per catturare l’attenzione dei lettori più piccoli. Chi non conosce La piccola principessa Sara può farlo ora recuperando un’edizione di lusso, illustrata da Nathalie Novi e appartenente alla collana curata dal grande Benjamin Lacombe.

Attraverso questa storia si da libero sfogo all’immaginazione, che qui assume un ruolo e un potere predominanti. L’autrice ne ha fatto un’autentica celebrazione attraverso la giovane Sara, rimasta orfana di madre e che trascorre la vita tra Londra e l’India insieme al padre. L’uomo cerca di non farle mancare mai niente fino alla sua prematura morte, proprio come una principessa.

Sara, comunque, non cresce viziata, ma ancora più generosa e caritatevole di tanti altri della sua età. Una ragazza forte e amata da tutti, che diventa un punto di riferimento e non si chiude in sé stessa, anche dopo aver perso il suo papà. La sua è una vicenda difficile e commovente e sopravvivrà grazie alla sua fervida immaginazione.

Anche quando la povertà sopraggiunge, non perde il suo spirito buono: Sara ha un senso del sacrificio invidiabile, che dovrebbe diventare esempio per tutti. “Principessa Sara” è un romanzo che attraversa il tempo e rimane ancora una lettura importante e straordinaria, per grandi e piccoli.

Con Sara si possono sognare castelli, principi, vestiti, fiabe, lusso, rimanendo comodi sul proprio divano. Un romanzo che conquista il cuore e insegna a non perdere l’immaginazione e la gentilezza, anche nei momenti più bui della propria vita.

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