Recensione: “Il nome di ogni cosa” di Jenn Lyons

Prima o poi torno sempre al mio amato fantasy epico. Jenn Lyons è tra le autrici più recenti che ho scoperto e finalmente è arrivato anche in Italia il secondo capitolo della saga “Il coro dei draghi”. Il primo romanzo è stata una lettura mastodontica e questa non è da meno.

Entriamo nel cuore delle vicende nate con il precedente volume e, tra vecchie e nuove conoscenze, ci addentriamo nel cuore di un’impresa epica e predestinata. Se possibile, qui, le vicende sono ancora più complesse e articolate, donando la storia anche un aspetto particolarmente introspettivo.

Lo stile della scrittrice è altrettanto complesso e la vena sarcastica che accompagna la narrazione lo rende divertente da seguire. Il punto di vista è principalmente esterno e ciò da modo al lettore di seguire contemporaneamente più fronti, attraverso gli occhi di personaggi differenti.

Si percepisce un senso di urgenza, dato dalla profezia che man mano avverte a suo modo che sta per compiersi. Il ritmo del romanzo è dinamico e incredibilmente semplice da seguire. Nonostante la corposità del volume, gli avvenimenti sono avvincenti così come l’evoluzione dei personaggi.

Assistiamo a netti cambiamenti rispetto a ciò che è stato narrato in precedenza. Tutto viene messo di nuovo in discussione, portando a uno sviluppo affatto scontato. Una lettura che mi ha sorpreso e intrattenuto: non vedo l’ora che ci siano notizie sui prossimi volumi.

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