Recensione: “La cacciatrice di luce” di Peter F. Hamilton e Gareth L. Powell

Perché non si parla abbastanza di questo libro? “La cacciatrice di luce” è un romanzo in cui spiccano azione e sentimenti in un equilibrio ben congeniato. Due autori al servizio della fantascienza sono riusciti a creare una storia adrenalinica e interessante.

Seguiamo le vicende della cacciatrice di luce Amahle, a bordo della sua nave in compagnia soltanto di un’intelligenza artificiale. Porta per tutto il Dominio preziosi racconti di vita, narrati a coloro che con generosità cedono vari beni.

Una svolta, proprio in questi racconti, le farà mettere in discussione sé stessa, fino alla lotta contro un nemico per sventarne i piani diabolici. Non senza una buona dose di sacrificio. I due autori hanno scritto un romanzo breve, scorrevolissimo e ricco di colpi di scena epici. Un viaggio attraverso lo spazio affatto frettoloso o approssimativo, ma anzi curato in ogni particolare dall’inizio alla fine.

La protagonista è particolare e indimenticabile. Seguirla è estremamente interessante e si ha la costante curiosità di scoprire cosa si cela dietro la storia che la riguarda. Nonostante ci si affezioni rimane comunque un individuo difficile da decifrare, ma è proprio questo il suo fascino.

“La cacciatrice di luce” è un romanzo essenziale ma meritevole, in cui il ruolo della tecnologia diventa fondamentale, così come il rapporto da avere con essa. Una storia che conquisterà gli appassionati della fantascienza che cercano un libro capace di intrattenere e fare riflettere.

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