Recensione: “Le lacrime delle sirene” di Emanuela Valentini

Di fronte alla violenza dell’acqua non si può fare altro che tacere e attendere. Lo sa bene Gaetano, che soltanto con la fine di una tempesta può andare a verificare che la sua barca non abbia subito danni. Al suo arrivo rimane incantato dalla scultura di una sirena attaccata alla polena, tanto bella da sembrare reale. Con orrore, deve constatare che la sirena è vera e che la fanciulla in questione è stata brutalmente uccisa. Sarà Stella, sommozzatrice esperta, a dovere intervenire e a rimanere suo malgrado incagliata in una vicenda che le ricorda un passato da dimenticare.

Emanuela Valentini è poesia e già più volte, in passato, lo ha saputo dimostrare. Lanciatasi nel mondo dei thriller con “Le segnatrici”, torna quest’anno con una nuova storia che richiama la fantasia come un canto ipnotico.

Il romanzo affonda salde radici nella splendida Sicilia, ora macchiata con sangue innocente che non trova una reale spiegazione. L’ispettore chiamato a risolvere il caso non sa come muoversi e l’arrivo della giovane Stella potrebbe essere la svolta che stava cercando.

Lei, che con l’acqua è in sintonia ma è anche colei che le ha tolto tutto, non vorrebbe intervenire, ma soltanto scappare lontano portando con sé sua figlia. Il mistero avvolge la sua vita, esattamente come il cammino crudele che ha portato la ragazza uccisa a diventare una meravigliosa quanto inquietante sirena.

Ancora una volta, quel canto magnetico si fa strada nella volontà della donna, che quasi sotto ipnosi si ritrova a volere scoprire la verità, immergendosi in acque tanto profonde quanto soffocanti. Ci sono segreti che dovrebbero rimanere nelle profondità degli abissi. Ma quando è la mente a essere l’abisso, bisogna scendere a patti con l’imprevedibilità.

Valentini non ci va mai per il sottile e ancora una volta delinea una storia diretta come una stilettata al cuore ma che si segue con estremo piacere per il modo in cui viene narrata. “Le lacrime delle sirene” è l’ennesima opera che fa centro e che spero possa portarle ancora una volta fortuna, in acque ancora tutte da esplorare.

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