Recensione: “Hive” di Tim Curran

Ho amato Tim Curran fin dalle sue prime pubblicazioni tradotte in italiano. Sono felice che Saga Edizioni abbia deciso di scommettere su un autore internazionale del suo calibro, proponendo un’opera incredibile come è “Hive”.

Dopo la scoperta di un’antica città ghiacciata, gli scienziati presenti allo scavo in Antartide stanno spostando delle preziose mummie preistoriche per portare avanti i loro studi. Creature immobilizzate dal tempo che però, inaspettatamente, riprendono vita.

Tim Curran è un maestro del terrore e la sua scrittura inconfondibile permette di immergersi completamente nell’atmosfera da brivido del romanzo, ispirato a un’opera di Lovecraft e quindi sua eredità. Ma oltre al terrore si prova un’insensata ansia nonché il raccapriccio di fronte a certe descrizioni.

Dalle pagine emergono mostri orribili partoriti dalla sua immaginazione, tanto forte da colpire lo stomaco del lettore, oltre che la mente. Antichi e umani, ancora una volta, si scontrano all’interno di un’ambientazione moderna, in cui questi ultimi si riavvicineranno al loro lato più selvaggio e predatore.

La tensione è costantemente alle stelle e si percepisce una certa urgenza nel voler giungere al finale, per nulla scontato o prevedibile. “Hive” è un romanzo avvincente e intenso, che non deluderà per nulla i fan del genere e anzi, farà scoprire loro una storia che merita di essere ricordata.

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