In men che non si dica, eccoci alla conclusione di questa dilogia. Una storia che ha saputo intrattenermi ed emozionarmi e che, nonostante qualche difetto, mi ha positivamente soddisfatto. Questo secondo romanzo alza l’asticella e si rende avvincente e frenetico, per dare alla storia di Roma e Juliette una degna conclusione.
La travagliata storia d’amore dei due protagonisti non ha bisogno di presentazioni: come per Shakespeare, anche qui si respira tutta la tensione e la tragedia che li accompagna. Il conflitto iniziale è ora sostituito dagli ostacoli che entrambi devono superare insieme, spingendosi oltre i propri limiti.
Chloe Gong, comunque, riesce a rendere l’ispirazione iniziale una sua storia del tutto originale, donando autentiche emozioni che accompagnano dall’inizio alla fine. Se del primo volume ho apprezzato di gran lunga l’ambientazione, del secondo ho amato lo sviluppo del tutto inaspettato.
So che l’autrice da settembre pubblicherà lo spin-off e sono molto curiosa di leggere cosa si sarà inventata. Spero quindi che venga valutata anche la pubblicazione italiana. Intanto mi sento di consigliare questa rivisitazione, per l’ambientazione particolare e per potere rivivere in chiave più moderna una delle storie d’amore più conosciute.