Review Party: Recensione di “I giardini di Highbury house” di Julia Kelly

Quando Emma viene incaricata di restaurare i giardini di Highbury house, non può immaginare quanto questa occasione cambierà la sua vita. Giorno dopo giorno vengono a galla le meraviglie di questo luogo, compresi i segreti racchiusi in esso e legati a una storia lunga e antica come le sue fondamenta. A cominciare dalla giovane Venetia, che nel 1907 fu incaricata di progettare gli incantevoli giardini che la circondano.

Julia Kelly, con questo romanzo sorprendente, ha esaltato a dovere le vite di cinque donne, che accomunate da un luogo hanno vissuto in epoche diverse la loro esistenza. Con i tipici salti temporali, quindi, il lettore può entrare nella vita di ognuna e seguirne lo sviluppo, facendosi sorprendere da come tutto andrà a compimento.

La difficoltà maggiore, comunque, rimane quella di riuscire a esaltare il lavoro di botanica senza risultare noioso o fuori luogo: i tecnicismi non sono affatto complicati e anzi, in chiunque sboccia il fascino e il desiderio di mettere mano al proprio pollice verde. Perfino in me, che riesco a far morire perfino i cactus!

La trama avvincente e ben strutturata rende il romanzo scorrevole nonostante la ricchezza di particolari. Ci si affeziona facilmente ai personaggi, ognuno ben caratterizzato e realistico, per la personale genuinità e per la capacità di mettere in luce qualcosa di sempre diverso dello stesso luogo.

Le tematiche più importanti della vita si susseguono emozionando fino alla commozione. “I giardini di Highbury house” si rivela un romanzo complesso e pregno di avvenimenti, piacevolmente addolcito da un po’ di sano romanticismo.

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