Ciò che Agatha desiderava più di ogni altra cosa era sposare finalmente l’amato James. Eppure, entrambi accecati dall’intensità dei propri sentimenti, si accorgono solo a cose fatte, con la calma del quotidiano, di quanto poco abbiano realmente in comune. Quando la donna, infine, si troverà nella situazione di dover indagare su di lui per la morte della sua ex, l’incubo si fa realtà e le speranze per una soluzione sembrano svanire per sempre.
Nell’undicesima avventura di Agatha Raisin, la Beaton mette la propria protagonista in una condizione di estrema difficoltà: il divertimento, la spensieratezza e la positività sembrano qui sparire a causa dell’illusione in cui la donna cade.
Non è facile accettare un errore, soprattutto quando sono i sentimenti in primis a essere messi in discussione. Iniziare una vita di coppia non è mai semplice, perché vuol dire scendere a giusti compromessi e a “limarsi” in favore della convivenza. Agatha e James probabilmente non erano pronti per questo e scontrarsi destabilizza entrambi, soprattutto di fronte a un’accusa inaspettata di omicidio nei confronti dell’uomo.
L’investigatrice è costretta a tornare lucida e fare il proprio dovere, anche se significa mettere in discussione la propria relazione sotto una luce inaspettata. Ma nulla è come sembra e solo scavando nel passato della vittima emergerà la verità.
È stato uno shock affrontare una lettura della Beaton dedicata ad Agatha Raisin con un taglio diverso e inaspettato. Ma una volta entrata nella giusta atmosfera mi sono goduta questa storia fino in fondo. L’autrice è sinonimo di qualità e i libri di questa serie sono una droga. Non mi stanco mai dei personaggi e le ambientazioni, ogni volta è una festa, nonostante il genere giallo debba portare verso sensazioni più serie.