Review Party: Recensione di “Shadowhunters: La catena di ferro” di Cassandra Clare

Finalmente la vita di Cordelia sembra essere arrivata al suo apice. Non potrebbe chiedere di meglio, con un fidanzamento in piena regola e la sua parabatai al proprio fianco. Londra è il centro della quotidianità della Cacciatrice, che ora si ritrova ad affrontare ciò che si nasconde sotto alla coltre di polvere perfetta. Il destino sembra giocarle brutti scherzi a ogni piè sospinto, mentre il sangue si fa strada al ritmo di nuovi segreti e omicidi inattesi.

Cassandra Clare è ormai il mio guilty pleasure di garanzia. Con “La catena di ferro” ritorno nel meraviglioso mondo di Shadowhunters pronta a farmi stravolgere ancora una volta. Il suo stile di scrittura è inconfondibile e unico, in grado di farmi tornare adolescente, a caccia di misteri da risolvere e lieti fine da inseguire.

A tutto questo si aggiunge il fatto che la serie di The Last Hour ci riporta con furore a Londra, nella meravigliosa località da me preferita per questa saga. L’atmosfera che si respira è fin da subito carica di emozioni e aspettative, che vengono soddisfatte da un lato e accresciute dall’altro, colpendo a ogni inaspettato risvolto. Le carte vengono più volte rimescolate, senza dare respiro, in un ciclone di avvenimenti che portano verso il finale, che accresce ancora di più le aspettative iniziali per ciò che accadrà successivamente.

Non riesco fino in fondo ad affezionarmi ai nuovi personaggi perché sono emotivamente legata a chi li ha preceduti, ma non per questo rimango delusa da una storia che rimane costantemente di qualità a ogni libro, facendomi desiderare di volerne ancora e ancora. Con “La catena di ferro” proverete delle emozioni contrastanti ma egualmente forti, che vi terranno incollati alle pagine fino alla fine, facendovi gustare uno degli urban fantasy più belli di sempre.

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