Review Party: Recensione di “Amo la mia vita” di Sophie Kinsella

Si potrebbe descrivere così, Ava: grande sognatrice. Sempre impegnata col lavoro, le amiche e il cane Harold, non perde occasione per dedicarsi anima e corpo al suo desiderio nel cassetto: finire il romanzo che da anni sta scrivendo e quindi pubblicarlo. L’occasione migliore le si presenta quando ha la possibilità di partecipare a un ritiro di scrittura in Puglia, una meta da sogno che la donna sente di non potersi lasciare sfuggire e che ha un’unica regola ferrea: non rivelare la propria vera identità. Ava diventa Aria e fa presto la conoscenza di Dutch e tra i due scocca subito la scintilla, che rende l’esperienza ancora più indimenticabile. Ma al ritorno a Londra l’illusione s’infrange e avere a che fare davvero con quell’uomo risulterà più complicato del previsto.

Sophie Kinsella è una delle autrici che mi concedo quando ho bisogno di una pausa da tutto, per godermi una lettura leggera e che sa divertirmi come solo questa scrittrice sa fare. I protagonisti sono davvero uno spasso da seguire, attorniati da un’atmosfera esilarante e romantica al tempo stesso, come nelle migliori commedie d’amore. Ogni storia non è mai uguale alla precedente, c’è sempre qualcosa che rende i suoi libri unici e in questo caso penso proprio che sia la follia individuale che va alla ricerca della rispettiva anima gemella, altrettanto folle. I protagonisti si trovano ad affrontare la dura realtà, in cui l’idealizzazione l’una dell’altro non coincide con ciò che si è davvero e con la vita che ognuno conduce: solo ricominciando da capo si può ricostruire un rapporto che ha solo bisogno di una spinta per ritrovare la scintilla iniziale. Certo, spesso questi romanzi hanno diversi aspetti irrealistici, ma piacciono proprio per questo, perché intrattengono e sono comunque una grande distrazione da tutto il resto. “Amo la mia vita” è un romanzo autoconclusivo che può darvi uno spunto se ancora non conoscete il genere trattato dall’autrice, un buon modo per iniziare a leggere qualcosa di suo fino ad arrivare alle opere più meritevoli.

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