Recensione: “I sussurri delle maschere” di Catherine Kullmann

Quando l’Inghilterra entra di nuovo in conflitto con la Francia, Olivia è costretta a salutare il padre e il fratello, che partono per mare insieme ad altri soldati, verso la difesa della propria nazione. Perciò, alla ragazza rimane la compagnia della madre, con cui stringe un rapporto stretto di amore e solidarietà.

Con la sua improvvisa morte, Olivia si trova costretta a entrare ufficialmente in società sotto la protezione dello zio Harte, affinché possa trovare un compagno che la prenda con sé come moglie. Ha così luogo il matrimonio combinato con Jack Rembleton, ma la donna non prova per lui l’amore che sperava e si rassegna a vivere una vita senza affetto e soddisfazione.

Fino a quando non incontra Luke Fitzmaurice, che le ruberà per sempre il cuore.

Con uno stile sorprendentemente frizzante e moderno, Catherine Kullman trasporta il lettore in una storia che ha il sapore del Regency storico, ambientando le vicende nel periodo delle guerre napoleoniche, anni aspri ma al contempo insoliti, almeno per me, in cui ambientare un’opera di questo tipo.

Sono rimasta colpita dalla capacità dell’autrice di costruire dei personaggi realistici e speciali, due su tutti Olivia e suo zio, che mi sono entrati nel cuore in un istante, facendomi innamorare del loro rapporto.

Attorno alla storia aleggia costante l’atmosfera del dramma della guerra ma al contempo quella dell’amore e del romanticismo, senza togliere importanza alla cura storica impiegata. Ogni capitolo è vivido e intenso, tanto da catapultare il lettore tra i salotti londinesi dell’epoca, fino a respirare gli stessi odori e profumi dei personaggi e a sentirne i passi tra un salone e l’altro.

La storia di Olivia e Luke è profonda e travolgente, impossibile e travagliata, che scatena in loro e nello spettatore dei sentimenti sinceri ma contrastanti per il destino beffardo che sembra attenderli in fondo al percorso. Nonostante ciò, è impossibile non affezionarsi e tifare per loro, che meriterebbero un’occasione per essere felici, rimanendo sé stessi senza maschere di sorta.

Non conoscevo prima la Kullman, ma spero davvero di poter leggere presto un’altra sua opera, perché ha saputo conquistarmi facilmente attraverso una narrazione scorrevole e avvincente.

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