Recensione: “Rick Shelley e il Club degli Impossibili” di Alessandro Fusco

Quando il padre annuncia il trasferimento nel New England, Richard Shelley porta con sé i sogni e le passioni che lo hanno sempre caratterizzato. La nuova vita, però, non rappresenta solo un nuovo capitolo da cui ricominciare con positività, ma anche una realtà in cui la madre non è con lui e dove è costretto ad affrontare i nuovi compagni di scuola, che lo isolano e lo etichettano, facendolo sentire strano e inadatto a ogni situazione. Ben presto, però, Rick farà la conoscenza di Simon, che lo porterà a frequentare un club speciale che ha come scopo quello di svelare i misteri nascosti tra le vie della città di Witherport. Qualcosa di incredibile stava aspettando ormai da tempo l’arrivo del ragazzo, attratto in qualche modo dai doni che il giovane Shelley scopre lentamente di possedere.

Osservare la nascita di un’opera è un’esperienza unica e insostituibile, che si rinnova ogni volta e fa crescere le persone che ne sono emotivamente coinvolte. Quella di Rick Shelley è una storia che infonde nel lettore dei brividi che pizzicano a più riprese anima e corpo, attraverso un’atmosfera macabra e inquietante che fa sentire freddo fin dentro le viscere. Alessandro Fusco è un autore che conosco da molti anni e che ho visto maturare a ogni opera pubblicata. Poterlo aiutare a stretto giro, grazie al lavoro svolto come editor, mi ha avvicinato maggiormente al lavoro estenuante che sta dietro alla creazione di una storia, ben più esteso e profondo di quanto si possa immaginare. Lo stile di scrittura dell’autore ha una fluidità notevole e una sintassi accurata, che fa in modo di completare la lettura di questo racconto, il primo di una serie, in poche ore, lasciando addosso una curiosità fastidiosa ma necessaria per arrivare trepidanti e carichi alla pubblicazione del capitolo successivo. Alessandro sfrutta magistralmente l’effetto nostalgia per conquistare il pubblico adulto, con citazioni alla cultura pop che fanno balzare sulla sedia, portando la memoria indietro nel tempo. Ma Rick Shelley è un ragazzino e, come tale, le sue avventure sono dedicate a un pubblico giovane, che rimane sorpreso e affascinato da una storia insolita e originale, che tocca tematiche inquietanti attraverso uno spirito coraggioso e genuino, da cui i bambini possono trarre insegnamento e ispirazione per temprare sé stessi.

“Rick Shelley e il Club degli Impossibili” è un’opera che conquista ogni età, grazie alle chiavi di lettura differenti tramite cui si può affrontarne la lettura, che introduce egregiamente a un mondo di leggende e fenomeni sovrannaturali che ampliano l’immaginazione e proiettano lo spettatore in un passato ricco di fantasia e luoghi calamitanti per i misteri che li caratterizzano.

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