Ogni abitante di Timbers conosce la scogliera di Still Cove al suo limitare e sa da sempre un’unica importante regola: mai avvicinarsi a quel luogo. Misteri oscuri si dice vi si alberghino, pronti a catturare i malcapitati senza più lasciarli andare. Ma quando è Nico a finirvi accidentalmente, gli amici Emma e Tyler non possono fare altro che farsi coraggio e, con l’aiuto di Opal, esplorare l’isola per salvare il ragazzo. Si apre così ai loro occhi un territorio che sembra indipendente da tutto il resto, incontaminato e tanto affascinante quanto terribilmente pericoloso.
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Review Party: Recensione di “Giuramento – Libro tre delle Cronache della Folgoluce” di Brandon Sanderson

Recensione: “Warcross” di Marie Lu
In un mondo in cui la realtà virtuale è ormai parte fondamentale della vita di tutti, Emika Chen corre da una via all’altra di New York in veste di cacciatrice di taglie, con il compito di stanare coloro che si dedicano ad attività online illecite. All’alba dell’inaugurazione di Warcross e piena di debiti fino al collo, Emika fa qualcosa che le costerà caro, molto più di quanto sia precaria la sua attuale situazione: hackera il gioco e subito le viene comunicato l’immediato arresto. Ma anziché in una cella, la ragazza viene condotta a Tokyo, al cospetto di Hideo Tanaka, il creatore del gioco. Colpito dalle abilità informatiche di Emika, il ragazzo le fa una proposta che potrebbe risolvere ogni suo problema finanziario: entrare in Warcross come giocatrice ufficiale e scovare dall’interno coloro che rischiano di compromettere la buona riuscita del suo progetto.
Recensione: “Riassunto delle Puntate Precedenti” di Stefano Tevini

«Fai come gli altri. Divertiti. Stringi i denti. Passa in fretta.»
Avere una finestra da cui osservare il futuro in costruzione potrebbe essere un grande privilegio. Oppure una grande maledizione, a seconda dei punti di vista. Perché molto spesso quello che ci attende non è esattamente ciò che speriamo di trovare.
Continue readingRecensione: “Storia di Cento Occhi” di Stefano Tevini

«I cavi, una nebbia di vasi capillari di rame rivestiti di gomma, convogliano un intero sistema nervoso periferico fatto di ottiche di precisione e microfoni ambientali in un cordone ombelicale innestato qui, nel mio grembo di acciaio e plexiglass»
Per propria stessa natura, l’uomo va alla costante ricerca del luogo in cui sentirsi più al sicuro. Spesso una casa, ma a volte anche una persona. Più raramente, al di fuori perfino del personale corpo. Un involucro che sta stretto, che fa sentire inadeguati, che spinge a fuggire e trovare rifugio altrove. È così che nasce A.R.G.O., il cui unico scopo è quello di sorvegliare la città e mantenerla sicura e protetta.
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