Dopo un’impresa apparentemente impossibile, Zélie e Amari sono riuscite a riportare la magia a Orisha. Eppure, i problemi spuntano subito all’orizzonte, quando si rendono conto che non solo i maji ne sono di nuovo in possesso, ma anche i nobili ora possono sfruttarla e sono pronti a tutto per avere la supremazia. Riusciranno le due donne, ancora una volta, a lottare per la libertà? Continue reading
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Review Party: Recensione di “Predatori e prede” di Kathy Reichs
Tempe Brennan deve affrontare i delicati quanto grossi problemi della vita, facendo i conti con la salute e la famiglia senza per questo scordarsi del proprio lavoro. Un cadavere in aperta campagna la fa tornare ancora una volta sulla scena di un crimine complesso e turpe, che solo una persona con le sue intuizioni può davvero sperare di risolvere. Continue reading
Review Party: Recensione di “The Loop” di Ben Oliver
Digerire la lettura di “The Loop” non è quanto di più facile vi capiterà di fare quest’anno. Fin da subito, il punto di vista di Luka descrive ai lettori un’atmosfera soffocante e distorta, che tormenta i personaggi coinvolti quanto chi ne osserva semplicemente le gesta. Leggere l’opera è come rimanere intrappolati in un lungo incubo che dà l’impressione di non arrivare mai a conclusione ma anzi, di peggiorare man mano che si sviluppa. La condizione umana di solitudine mista a dolore fino a sfociare nella follia ha una presa d’attenzione incredibilmente alta, che traina la narrazione e porta il lettore a volerne sapere di più. Dal Loop rimane catturato non solo chi è condannato, ma anche noi che seguiamo ogni giorno le vicende dei personaggi. I valori etici vengono messi in discussione, soprattutto quando si inizia a chiedersi se è il protagonista ad essere negativo per ciò che l’ha portato lì oppure è il sistema stesso a essere illimitatamente crudele.
Adoro alla follia le storie psicotiche e soffocanti come questa, nelle ultime settimane ho avuto il piacere di guardare il film spagnolo “Il Buco” su Netflix e posso assicurare che ci sono molte similitudini, soprattutto per il senso di claustrofobia che entrambe le opere trasmettono. Questa nuova trilogia distopica, scritta abilmente da Ben Oliver, mostra attraverso “The Loop” un potenziale che spero sprigioni tutta la sua forza nei prossimi due libri della serie e che accentui maggiormente gli aspetti più realistici che permeano le pagine, fino a terrorizzare lo spettatore inerme. Utilizzare il fantastico come simbolo per trasmettere riflessioni reali e nuove chiavi di lettura sulla visione del mondo è oltremodo geniale, l’ennesima prova della forza di un genere letterario ancora fin troppo bistrattato.
Blog Tour: “Una volta è abbastanza” di Giulia Ciarapica – L’importanza della famiglia
Review Party: Recensione di “Le reginette. Tre amiche, una sfida” di Clémentine Beauvais
Mireille, Astrid e Hakima sono unite da un evento crudele volto a danneggiarle: essere elette Salsicciotti, ovvero le più brutte della scuola. Quando si è giovani le parole hanno un impatto devastante sulla mente, molto più che in età adulta. Le reazioni possono essere tra le più disparate, dall’indifferenza al trauma più totale. Ma è questo che porta le tre ragazzine ad avvicinarsi e conoscersi: per consolarsi, darsi forza a vicenda. Per non abbattersi e reagire con forza nei confronti di chi si ferma all’aspetto fisico, senza andare oltre.
Episodi di questo tipo, si sa, possono anche portare a conseguenze drammatiche: il bullismo è la piaga dell’ambiente scolastico e spesso è difficile se non impossibile individuare il reale responsabile.
Ma ciò che fa la Beauvais con le sue protagoniste è sorprendente e divertente: cedere ai soprusi è come dare l’ennesima vittoria a chi colpisce, e in questo Mireille non vuole certo dare soddisfazione. Di fronte alla solitudine prende in mano la situazione e unisce il trio verso un’avventura che ha come meta Parigi: riuscire ad imbucarsi all’Eliseo del 14 luglio per denunciare l’ennesima ingiustizia.
Sembrerebbe uno scherzo, ma non è così; inforcate le biciclette le tre partono entusiaste, con genuina ingenuità. L’impresa non è per niente semplice, ma loro non si fermano: per la prima volta, si sentono finalmente parte di qualcosa.
È proprio questo il fulcro della storia: il riscatto, inteso come ritornare padrone della propria identità, senza condizionamento da parte di terzi, da chi si sente superiore e in diritto di giudicare.
Mi piace come argomenti tanto delicati vengano affrontati con freschezza e spensieratezza, ma senza sottovalutare e sminuire i problemi.
“Le reginette. Tre amiche, una sfida” è un libro che percorre ogni tipo di emozione e trasforma quelle negative in energia positiva. In un’atmosfera dolce e amara, la scrittrice vuole denunciare, ma senza dirlo chiaramente e senza pretesa alcuna, ciò che purtroppo è sempre più consuetudine. Lo fa senza infierire, spostando l’attenzione su un obiettivo che cambia le ragazze facendole migliorare: non per gli altri, ma solo per sé stesse.
L’opera inevitabilmente ha fatto riaffiorare ricordi spiacevoli della mia esperienza scolastica, ma ho affrontato la cosa con forza e divertimento, grazie a delle compagne di viaggio che, su e giù per i paesaggi francesi, hanno saputo intrattenermi e consolarmi attraverso le risate.