Review Party: Recensione di “Predatori e prede” di Kathy Reichs

Tempe Brennan deve affrontare i delicati quanto grossi problemi della vita, facendo i conti con la salute e la famiglia senza per questo scordarsi del proprio lavoro. Un cadavere in aperta campagna la fa tornare ancora una volta sulla scena di un crimine complesso e turpe, che solo una persona con le sue intuizioni può davvero sperare di risolvere. Continue reading

Recensione: “Inside Job: Adam” di Monica Lombardi

Adam crede di aver perso tutto, quando un incidente gli ha portato via la capacità di camminare. Eppure, anche dall’inferno è riuscito a scappare, trovando la forza in sé per andare avanti. Uno solo diventa lo scopo: ritrovare Viola per salvarla dal suo inferno personale, grazie all’aiuto del fidato Noah e alle sue incredibili capacità professionali. Continue reading

Review Party: Recensione di “Il gioco della vita” di Mazo de la Roche

“Il gioco della vita” è il secondo capitolo della saga famigliare più nota di Mazo de la Roche, che grazie a “Jalna” è riuscita a conquistare il pubblico nel corso degli anni, attraverso una storia ricca di avvenimenti, emozioni e personaggi concreti e imprevedibili.
Tornare tra i paesaggi canadesi equivale a respirare a pieni polmoni un’aria fresca, pulita, che sa di casa e focolare famigliare, con tutto ciò che questo comporta. Ora, la famiglia Whiteoak si trova a dover fare i conti con gli stravolgimenti accaduti precedentemente e trovano la forza attraverso le solide mura della loro dimora, non solo fisicamente ma anche spiritualmente. Tra sparizioni, fallimenti e allontanamenti fa capolino più approfonditamente la figura di Finch, che pur subendo angherie e ingiustizie trova in Adeline e Augusta delle valide ma inaspettate confidenti. Alla ricerca dei propri obiettivi di vita, il giovane dovrà perdersi e ritrovarsi più volte e andando a cercare un sogno da perseguire potrebbe incappare in risvolti e persone che mai avrebbe potuto calcolare.
Punto fermo di questa serie di libri è sicuramente la narrazione di Mazo de la Roche, che con naturalezza, precisione e un pizzico di ironia spiana la strada ai suoi personaggi, palesando un sano divertimento nel vederli interagire tra loro. Il cuore pulsante di tutto rimane la dimora di Jalna, che ha come un’influenza magica sui Whiteoak, che ne rimangono inconsciamente attratti e legati, come se qualcosa di mistico li facesse alla fine di tutto riportare lì. Ogni personaggio ha una caratterizzazione curata e soprattutto credibile, è impossibile non affezionarsi a ognuno di loro, anche se nonna Adeline si riconferma essere tra i miei preferiti, ho proprio un debole per lei. Tutte le vicende e coloro che vi gravitano attorno mutano, proprio come il paesaggio attorno a loro che si modifica con il passare dell’anno, passando dai colori freddi ai colori caldi in un’atmosfera frenetica che contrasta la pace del luogo.
“Il gioco della vita” è un seguito degno che lascia spazio al lettore di ipotizzare come andranno avanti le vicende, di cui non vedo assolutamente l’ora di scoprirne il futuro nei successivi capitoli. 

Blog Tour “Il richiamo del sangue: Van Helsing #1” di Gianmario Mattei – Prima Tappa

Benvenuti nel Blog Tour della nuova opera targata Segreti in Giallo Edizioni, “Il richiamo del sangue: Van Helsing #1” di Gianmario Mattei.
Il materiale per la creazione della tappa  è stato gentilmente fornito dalla casa editrice.
Boudjiewin Van Helsing: il primo della stirpe dei cacciatori di vampiri
Chiunque abbia letto il “Dracula” di Stoker è rimasto inevitabilmente affascinato dall’ingegno del suo prodigioso e soprannaturale protagonista, Dracula, e dal suo antagonista, l’umanissimo medico olandese Abraham Van Helsing, che ha come armi solo l’intelligenza, le sue conoscenze da medico miscelate alla perfezione con le scienze occulte ed esoteriche. 
Protagonista e Antagonista sono legati tra loro da un file sottilissimo e impalpabile, che viene teso dalle loro incredibili volontà. 
Ancora una volta, però, anche in questo confronto è il personaggio di Van Helsing a prevalere: in tutta il decorso della narrazione, non manifesta mai esitazione e le cui deduzioni, o i suoi consigli, risultano sempre esatti. In molte occasioni Abraham riesce addirittura ad anticipa in maniera straordinaria le intenzioni di Dracula, come se lo conoscesse alla perfezione o avesse avuto a che fare già in passato con esseri del genere, i vampiri. 
È da questa riflessione che è nata la mia idea di approfondire la figura di Abraham Van Helsing, intessendo una creazione letteraria non incentrata esclusivamente su di lui ma sull’intera famiglia da cui discende. Creare una sapienza “soprannaturale” che da un avo all’altro sia stata tramandata nel corso dei secoli forgiando abili ed esperti cacciatori, non di vampiri, ma di oscurità e verità. 
Come ogni cosa, anche questo progetto aveva bisogno di un inizio, di un assaggio che fornisse con rapide pennellate il come e il quando i Van Helsing si siano imbattuti per la prima volta nei vampiri.
Boudjiewin, protagonista de “Il richiamo del sangue”, non è semplicemente il primo dei Van Helsing che hanno bevuto a piene mani dalle acque dell’occulto: Boudjiewin è la radice condizionate il futuro dell’intera famiglia con tutti gli errori o gli sbagli dettati dall’umanità.
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Review Party: Recensione di “Dormi stanotte sul mio cuore” di Enrico Galiano

Il legame che s’instaura tra alunni e insegnante può essere più speciale e importante di quanto si pensi. E’ nei propri maestri che i bambini vedono dei punti di riferimento, che vanno al di là del nucleo famigliare e che inevitabilmente li plasmano per affrontare il mondo. 
Quello tra Mia e Margherita è un rapporto intenso che va oltre la sfera scolastica, fino a sfociare in una sincera amicizia. Tutto questo vive nei ricordi di Mia, che da bambina è diventata adulta e non sa fare i conti con le proprie paure. Ricorda bene ciò che la univa a Fede, il ragazzo preso in affidamento dai suoi genitori e che per qualche motivo è andato via.
Mia è ora fragile, insicura incapace di sentire qualsiasi contatto umano. Eppure deve affrontare ciò che teme, se vuole davvero tornare a vivere.
“Dormi stanotte sul mio cuore” mi ha trascinato in un modo che ha saputo conquistarmi subito completamente, attraverso lo stile di Galiano che con naturalezza e precisione sa trasmettere le emozioni dei personaggi e far riflettere i lettori sulle tematiche che tratta. Ci troviamo di fronte a una protagonista, Mia, divisa tra passato e presente, disorientata sulla propria identità e accompagnata da una serie di ricordi dolci e amari che le affollano la mente. Ho trovato molto tenero il rapporto tra lei e Fede e lo sviluppo ha dei risvolti interessanti e sorprendenti. Ancora più intrigante è stato il ruolo di Margherita all’interno della storia, che compare come una saggia anziana pronta a elargire i propri consigli. Il suo è un personaggio adorabile, chiunque avrebbe voluto una maestra come lei e c’è chi ha avuto la fortuna di poterla avere come punto di riferimento nell’infanzia. 
Lo studio dell’autore nella creazione dei personaggi e della trama trasuda di pagina in pagina, perché ogni parola è ben calibrata e il ritmo narrativo non ha alti e bassi. In questo equilibrio però i messaggi arrivano alla mente di chi legge potenti come un treno in corsa, spiazzando e facendo sì che si desideri provare altre botte emotive.
Enrico Galiano è sempre stato una certezza, ma ora che conosco una sua opera letteraria so per certo che non me ne farò più sfuggire una.