Visione: “I Guardiani della Galassia Vol. 2” di James Gunn

« Idiotiiiii! »

Ad aprile sono andata al cinema due volte, per me è un record assoluto. Ho amato alla follia il film che presento oggi, anche più del primo capitolo. “I Guardiani della Galassia” credo non abbia bisogno di particolari presentazioni, se non per dire che è la pellicola Marvel più riuscita degli ultimi anni.
Sulle note di “Awesome Mix Vol. II” tornano sul grande schermo le pazze avventure di Star Lord, Rocket, Groot, Gamora e Drax. Questo film si è fatto attendere parecchio e non ha assolutamente deluso le mie aspettative.
Fin dalla prima scena veniamo di nuovo catapultati nel complesso mondo dei Guardiani della Galassia, intenti a lavorare per il popolo dei Sovereign. Ma anche quando potrebbe trarre profitto dai propri servigi, il gruppo non può fare a meno di cacciarsi nei guai, iniziando così una fuga nello spazio che li porta a conoscere la figura di nome Ego.
Interpretato dall’affascinante Kurt Russell, egli non è altri che il padre di Peter Quill, nonché colui che fa del capo della banda un dio. Scoprendo finalmente le proprie origini, Peter cercherà di dare un senso al termine famiglia, anche se questo porta alla divisione del gruppo.
Grandi ritorni, come quello della vendicativa Nebula e il buon Yondu danno al film una marcia in più. Baby Groot è la star indiscussa del film: il rischio era quello di accentrare tutto attorno a questa mascotte, ma fortunatamente le scene a lui dedicate si amalgamano perfettamente con il resto della storia. Il tema dell’amicizia è ricorrente, ma è interessante come a questo venga dato un nuovo valore attraverso l’approfondimento dei background dei personaggi. 
La storia di Rocket è quella che mi affascina maggiormente; ho adorato il ruolo che è stato dato a Yondu in questo film e la chiarezza del legame tra Gamora e Nebula. Drax è stato probabilmente il protagonista della maggior parte dei sipari comici di questo episodio, nonostante il passato drammatico e la mancanza di coraggio nel creare nuovi rapporti è il primo a dare un significato profondo all’unione di questo gruppo di scapestrati, che si avvicina molto ad una delle frase iconiche del primo film: Noi siamo Groot.
Non manca il divertente cameo di Stan Lee e le svariate citazioni ad altri prodotti di casa Marvel.
Altrettanto spassosa è stata la comparsa di Silvester Stallone, che ricopre un ruolo perfettamente riconducibile al genere di film per cui ha meritato la propria fama.
Kurt Russell veste i panni di un personaggio molto affascinante e dai risvolti inaspettati, di cui spero potremo avere maggiori informazioni in futuro.
Le risate sono accompagnate da momenti seri e toccanti, che sanno colpire nel profondo anche grazie alla colonna sonora in sottofondo perfettamente adatta ai singoli momenti. Ho apprezzato inoltre il tocco nostalgico degli anni ’80, dato da giocattoli e citazioni a serie tv, attori e gruppi musicali. In fondo, sono un’inguaribile romantica.
Se il primo film ha lasciato la sorpresa sul ritmo e le atmosfere che avrebbero caratterizzato le avventure dei Guardiani della Galassia, è ovvio che qui la sorpresa è minore, ma per lasciare spazio alle conferme di un prodotto altamente valido e carico d’emozioni, cosa non del tutto scontata considerato il carico d’aspettative dei fan che ha gravato sulle spalle di James Gunn in questi tre anni.
In attesa del prossimo film, dedicate del tempo alla visione di questi primi due capitoli. Non potrete più fare a meno dei Guardiani della Galassia spaccaculi.