“La custode di parole” è una delle ultime novità di casa Mondadori e attrae per dei motivi ben specifici. Ma andiamo con ordine.
Tanto per cominciare, il libro ha una trama che intriga fin da subito:
Arya Rosenwald è una delle tante giovani donne che popolano il regno di Hélios. Ha una passione, però, che la distingue e la divora, tenendola sveglia la notte: le parole. Perdersi tra le pagine consumate dei volumi che affastella nella sua stanza le permette di viaggiare con la fantasia e immaginare di essere una delle protagoniste dei romanzi che tanto ama.
Di assaporare emozioni ed esperienze che difficilmente potrebbe sperimentare nella vita di tutti i giorni, legata com’è al suo piccolo mondo rassicurante fatto di lezioni col precettore, l’aiuto alla madre pasticcera, i giochi con i fratelli, gli sguardi bonari del padre, gli incontri segreti con il principe Aïdan, suo grande amico. Quando però una minaccia invisibile, subdola e spaventosa si allunga sul regno di Hélios mettendo in pericolo quanto ha di più caro al mondo, qualcosa in lei cambia. Arya scopre che un grande destino la attende. Un destino che, ancora una volta, ha a che fare con le Parole, e con la magia racchiusa in esse. Parole che aspettano di essere chiamate dalla persona giusta per poter dare una nuova speranza al mondo intero.
Da qui, è intuibile quanto i protagonisti siano interessanti da scoprire. La loro caratterizzazione è intrigante e ben curata. L’ambientazione invece è fantastica e particolare, in grado di trasportare nel mondo della magia e dell’immaginazione.
Bene e male si contrastano alla perfezione creando una vicenda dinamica e d’intrattenimento, grazie anche a uno stile di scrittura semplice e fluido. “La custode delle parole” merita di essere conosciuto per le emozioni che suscita e per una storia fruibile da tutti.