Recensione: “La bottiglia dei desideri” di Chris Wormell

In cerca di avventura, Jack riesce a trovare un modo per salpare a bordo di una nave. Non può certo immaginare che naufragherà su di un’isola dove sarà costretto a sopravvivere. Il ragazzo, tuttavia, scoprirà ben presto di non essere solo.

“La bottiglia dei desideri” è un libro che unisce avventura, fantasia e insegnamento. Un libro che ricorda chiaramente capolavori come Robinson Crusoe, ma senza per questo attingere in maniera forzata. Seguire Jack significa entrare in contatto con la natura selvaggia e i rudimenti di sopravvivenza. Per fortuna, ci sarà Robinson con lui, un uomo giunto lì molto tempo prima. Riusciranno insieme a tornare a casa?

Ha inizio un’amicizia speciale, fatta di sentimenti reciproci nonché insegnamenti. Jack ha tanto da imparare ma al tempo stesso c’è qualcosa con cui può ricambiare. Comincerà a scrivere delle lettere in bottiglia, l’unica speranza di essere trovati e tratti in salvo. Osservare il muoversi delle onde del mare diventa quasi un’ossessione: il lettore prova ansia e frustrazione pagina dopo pagina.

Chris Wormell ha un modo di scrivere che definirei magico. Non solo ha sviluppato una trama sensata, ma la porta avanti con uno stile che cattura dall’inizio alla fine. I più giovani non avranno alcuna fatica a entrare in sintonia con il libro, che è piacevole da leggere anche per gli adulti.

Un romanzo suggestivo e bello, un’avventura piratesca che va oltre il divertimento. Una meraviglia anche per gli occhi, a cominciare dalla copertina. Un’isola con un tesoro per nulla scontato, con tanta magia e un epilogo che scalda il cuore.

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