Le tematiche riguardanti i legami famigliari e umani sono molto cari a Carmela Scotti che, dopo avermi conquistato con La pazienza del sasso, torna in libreria pronta a emozionare con una nuova storia d’amore. Amore è una parola che racchiude a sé molteplici significati e che riassume al meglio la scrittura di questa autrice.
Anche nei momenti più bui è necessario ricordare quanto amore siamo in grado di manifestare. Questa è una guida che aiuta a orientarsi nei momenti più difficili e a ritrovare la strada degli affetti più reali e puri. Nell’oscurità del dolore, Claudia e Caterina si trovano a dover condividere degli spazi che a entrambe stanno stretti.
Nonostante tra madre e figlia possa esserci complicità, la convivenza è una gabbia che soffoca sempre più, proprio come quei ricordi cui entrambe cercano di aggrapparsi. Ampliando i propri orizzonti, però, si possono intravedere coloro che gravitano attorno a questo nucleo indefinito e che diventano fondamentali per fare ripartire le cose e dare di nuovo un senso all’amore.
Per proiettarsi verso il futuro non sempre serve cancellare il passato. Anzi, farne tesoro può essere la chiave per sentirsi finalmente liberi di vivere al meglio delle proprie possibilità. Certo, nulla è immediato e il tempo, in qualche modo, cicatrizza ma senza far sparire.
Il tutto si spiega con sottintesi e taciti assensi, attraverso lo scorrere delle parole su carta che colpiscono al cuore ancora e ancora. Nulla è semplice o sbrigativo e ciò che ne emerge è l’estrema delicatezza dell’autrice nel muovere i suoi personaggi dall’inizio alla fine. Tutti possiamo ritrovarci nelle protagoniste, a partire dalla forza d’animo fino a passare alla più singolare fragilità. A ogni caratteristica corrisponde una carezza sul cuore capace di spazzare via le difficoltà, le incomprensioni e i rimpianti. Carmela Scotti porta i lettori dalla riflessione al perdono, in una vicenda che si trasforma in un ciclo. Quello della vita, da vivere facendo del nostro meglio.