“Anatomy – Una storia d’amore” è la storia oscura e gotica di Hazel, una nobildonna che combatte gli stereotipi del suo tempo inseguendo il suo più grande sogno: diventare medico chirurgo. Ma sappiamo quanto questo possa essere complesso, specie per lei, tanto da spingerla fino a mascherarsi da uomo e avere a che fare con i cadaveri. Quale migliore modo per imparare, da vicino, l’anatomia?
Hazel è coraggiosa e determinata a raggiungere i propri obiettivi anche nel momento di estrema difficoltà. Inoltre è pronta, senza vergogna, a compiere certe scorrettezze per andare contro coloro che per natura vogliono essere contro di lei. La donna punta alla libertà e all’indipendenza, un privilegio concesso solo a determinate persone ma a lei negato nonostante il suo ceto sociale.
Avendo a che fare con i cadaveri, preparatevi a descrizioni minuziose: se Hazel (e io) ne è affascinata, qualcuno dei lettori potrebbe rimanere punto. Un elemento che va a favore della cura dell’autrice per la realizzazione della sua opera.
Oltre a Hazel si fa la conoscenza di Jack, colui che sarà fondamentale per la buona realizzazione del piano della donna. Proprio lui, infatti, fornisce i cadaveri alla Società reale degli anatomisti di Edimburgo. Il rapporto tra i due è altalenante ma divertente da osservare, buono nella sua evoluzione.
Nel mondo, si sa, esistono nobili intenti così come i più infidi. Hazel e Jack si troveranno a dover contrastare coloro che mettono in atto un vero e proprio furto di organi illegale, con scopi tutt’altro che condivisibili. La vicenda è scorrevole e piacevole, il giusto equilibrio tra azione e sentimenti in un’ambientazione particolare e affascinante.
“Anatomy” non è solo una storia d’amore nel senso più comune del termine, ma una storia di forte passione per le proprie aspirazioni. Una spinta come questa può portare oltre i limiti, in un mondo sconosciuto ma sempre anelato e che può far sì che anche gli osservatori esterni abbiano la curiosità di sbirciarne le fattezze.