Recensione: “Racconti Macabri – Volume II” di Edgar Allan Poe e Benjamin Lacombe

I racconti macabri di Edgar Allan Poe tornano in libreria con questo prezioso secondo volume illustrato dal magnifico artista Benjamin Lacombe. Qui, l’illustratore si è dedicato ai racconti horror Metzengerstein, Eleonora, Il giocatore di scacchi di Maelzel, Re Peste, Quattro chiacchiere con una mummia e Manoscritto trovato in una bottiglia.

Il re della letteratura gotica non ha bisogno di presentazioni e, per me, è uno degli scrittori migliori del genere. Sì, è ovvio, ma proprio per questo ne parlo con passione e affetto. I suoi scritti mi accompagnano ormai da tanti anni e sono felice che un autore come Benjamin Lacombe abbia deciso di dedicarsi alle sue opere con il suo inconfondibile stile di disegno.

Rileggere i racconti del volume ha reso il momento ancora più piacevole e prezioso. Ci si perde tra le parole di Poe e le illustrazioni di Lacombe, affondando in un mondo oscuro e meraviglioso in cui è facile rimanere intrappolati. Il tutto è accompagnato da un saggio scritto da Charles Baudelaire, in cui si sofferma sulla vita e le opere del grande maestro Poe.

Il mondo di E. A. Poe è, per l’appunto, macabro e inquietante, ma anche ricco di un fascino senza tempo che ancora oggi riesce a conquistare nuovi lettori. La lettura dei racconti è consigliata con il contagocce, per godere di ogni emozione e avere il tempo di imprimerle per poi passare alla storia successiva.

Questo è un volume che tutti i grandi appassionati dovrebbero recuperare (insieme al volume precedente) per poterlo sfogliare e risfogliare alla ricerca dei sentimenti che ogni parola e immagine riescono a evocare.

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