Recensione: “Liuma: Il Leone di Pietra vol. 1” di Fleur du Mar

Spesso il volere degli Dei va oltre la comprensione di chiunque, specie degli uomini stessi che vivono praticamente in balia del loro umore. Per scongiurare una guerra, infatti, chi rimane coinvolto direttamente è anche chi vorrebbe non essere lì in quel momento, in quella stessa vita.

La principessa Malnigal può soltanto sottostare alla decisione del padre e accettare una delle più grandi costrizioni: un matrimonio combinato con Suppiluliuma, la cui nascita è stata benedetta e ora è il Prescelto di quegli stessi Dei cui non si può andare contro. La loro conoscenza metterà in discussione ogni cosa, portandoli a una svolta per entrambi inaspettata.

“Liuma” è quel tipico romanzo che non mi appartiene e che stranisce allontanandosi dalle mie solite letture. Eppure, nelle mani di Fleur du Mar, tutto si trasforma in perla preziosa, perché l’importante non è la storia in sé ma come questa viene narrata. Il libro è ambientato nel 1300 e prende ispirazione da fatti realmente accaduti. In un momento come questo, l’uscita del romanzo è assolutamente azzeccata.

Ritrovare questa autrice, dopo tanto tempo, ha fatto scattare un senso di nostalgia immenso, riportandomi ai tempi di “Questioni di gusto” che rimane, ancora oggi, una lettura in grado di scaldarmi il cuore. Sempre ricordando che anche quella è stata una storia insolita, per me.

Questo nuovo libro mi ha fatto in qualche modo tornare a casa. Fin da subito è impeccabile la cura storica impiegata, nonostante le dovute e segnalate licenze che la scrittrice si è presa per la buona riuscita della trama.

Nonostante un primo momento di disorientamento dato principalmente dalla particolarità dei nomi, poi è impossibile distaccarsi dalla storia e volerne sempre di più. La trama incalza gradualmente e non si vuole altro che scoprire come si sviluppa il rapporto tra i protagonisti, rimanendone pagina dopo pagina sempre più sorpresi.

Il tutto è orchestrato magistralmente, proprio come le attività oscure interne al regno del Prescelto, che dividendosi tra luci e ombre diventa la culla di amore e odio, alleanze e tradimenti, vita e morte.

La cura delle descrizioni e dell’evoluzione di vicende e personaggi emoziona e non fa mai calare il ritmo della storia. Ci troviamo di fronte a un romanzo corposo che mai annoia, portando il lettore a rimanerne soddisfatto e a desiderare intensamente il seguito.

Ora che Fleur du Mar è tornata, spero non venga fatto passare troppo tempo per il prossimo libro. Lei è una garanzia, anche in acque sconosciute, che senza pretese ha tutte le capacità per conquistare il pubblico ancora e ancora. Datele una possibilità e posso assicurarvi che non ve ne pentirete.

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