Recensione: “Io sono Persefone” di Daniele Coluzzi

Con uno stile semplice ma evocativo, Daniele Coluzzi esordisce nel mondo della letteratura con un romanzo retelling del mito di Ade e Persefone. Un’idea che cavalca chiaramente l’onda del momento legata al mondo della mitologia perché, se ancora non ci aveste fatto caso, questo tipo di storie sta sempre più prendendo piede.

Di conseguenza, distinguersi in mezzo alla massa non è affatto semplice. Coluzzi, però, è riuscito a scrivere un romanzo originale e di grande intrattenimento, trattando il tema sia con le nozioni basilari sia con l’originalità che tutti cerchiamo soprattutto in casi come questo.

Facciamo quindi la conoscenza di Core, colei che verrà rapita e condotta negli Inferi e diventare così Persefone: moglie del Dio dei Morti Ade. Adattarsi al nuovo ambiente non è facile e la ragazza tira fuori la parte del suo carattere più combattiva e ribelle. Non vorrebbe essere lì e quel ruolo non le si addice. Solo il tempo le insegnerà qual è in realtà il suo compito in quei luoghi.

Proprio la sua impulsività la farà cadere più volte in fallo ed è interessante vedere una figura divina e mitica come la sua fare esattamente come un umano: errare più e più volte. Questo la rende imperfetta, è vero, ma anche realistica e interessante da seguire.

La storia creata da Coluzzi è intrigante e soddisfacente. Fin dall’inizio si rimane incantati dalle ambientazioni e dal suo modo di rivisitare ciò che già si conosce. Diventa una caccia al tesoro per cercare le differenze e valutare cosa è originale e cosa no.

Un romanzo d’esordio promosso a pieni voti e che, sono certa, farà strada tra gli appassionati del genere e tra un pubblico di tutte le età.

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