Review Party: Recensione di “La città di vapore” di Carlos Ruiz Zafón

Barcellona, con i suoi luoghi suggestivi e la penna intramontabile di Zafòn, torna ora con storie nuove ed emozionanti, che risvegliano le sensazioni provate con il Cimitero dei Libri Dimenticati. Un’ambientazione imprescindibile per ogni amante della lettura e che riesce a scaldare ancora una volta i cuori.

Quando ho saputo dell’annuncio de “La città di vapore” stentavo a credere di poter leggere ancora qualcosa di questo autore che mi rimarrà per sempre nel cuore. Non sapevo cosa aspettarmi, ma di certo non sarei rimasta delusa.

Questo romanzo mi ha fatto capire quanto sentirò la mancanza dello stile di scrittura di Zafòn, che unisce l’onirico alla realtà, con storie dannatamente incantevoli, originali ed emozionanti. In ogni pagina ti senti pervaso da una curiosità sempre crescente, perché le vicende intessute sono così intriganti da volerne scoprire ogni dettaglio.

Nuovi e vecchi personaggi si intrecciano contribuendo a un effetto nostalgia intenso, che perdura anche a fine lettura: chiudendo il libro, ora si sa, si è costretti a salutare ognuno di loro un’ultima volta, rivedendo nei volti immaginari il sorriso eterno di Zafòn, che continuerà a vivere tra i suoi romanzi, passeggiando per le vie di cui ha scritto e riscritto, facendo visita ai suoi luoghi, concreti o fantastici che siano.

“La città di vapore” è una lettura che non si può non consigliare. Si presenta come una possibilità anche per i nuovi lettori di conoscere un autore meritevole e che poteva donare ancora tanto al panorama letterario. Non resta quindi che continuare a far vivere ciò che è stato scritto, attraverso il passaparola e le emozioni provate.

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