Review Party: Recensione di “Il gatto che viaggiava in vaporetto” di Stefano Medas

La vita di Stefano è sempre stata circondata dalla presenza dei gatti.

Essi assumono forme diverse e variegate, che siano gli animali in sé o i disegni suggestivi della madre. Lei è la prima che è sempre andata in giro a cercarli, trovandoli nelle più disparate delle condizioni: abbandonati, feriti, malati, affamati. Li ha presi con sé, donando loro cure e amore, ricambiata con il doppio dell’affetto. La famiglia, così, non ha mai avuto assenza di felini, arrivando addirittura ad averne sette contemporaneamente.

Tra tutti i suoi dipinti ne spicca uno in particolare, quello che rappresenta Venezia e i suoi canali, tutti popolati da un indefinito numero di gatti. Il paradiso per un felino, un luogo pacifico e sicuro, con cibo in abbondanza e un’accoglienza calorosa e famigliare.

Stefano rimane estasiato dal racconto e dalle fotografie che gli vengono mostrate, tanto da desiderare ardentemente di poter visitare questa magica città. Quando ciò accade grazie al lavoro, ha inizio per lui un’esperienza unica e meravigliosa, beandosi della bellezza di Venezia e osservando con stupore i gatti che ne hanno fatto la personale dimora.

Una missione in particolare lo accende: ricercare il gatto di cui ha ascoltato i racconti e che ogni mattino sale sul vaporetto ed esplora la città muovendosi sinuoso tra le sue strade.

Quando si parla di letture riguardanti i gatti sono sempre in prima fila. Li amo alla follia e la mia vita non sarebbe la stessa senza le gioie di Romeo, che mi accompagna da tanti anni. Le fusa dei gatti sono rilassanti e di conforto, per non parlare del loro animo, pieno di amore da offrire, solo a chi davvero se lo merita.

La meraviglia nelle parole di Stefano Medas si trasmette con estrema facilità al lettore, che immagina all’istante di trovarsi a Venezia, respirarne l’aria salmastra e osservarne ogni aspetto artistico e architettonico che ospita tra le sue vie. Sono passati ormai tanti anni da quando ho potuto visitarla e non nascondo che mi piacerebbe tornarci, soprattutto dopo la lettura di questo romanzo, che fa innamorare di ogni più piccolo particolare. 

Medas ha uno stile di scrittura semplice ma al tempo stesso ricco di emozioni sincere, in grado di descrivere i movimenti dei gatti in un modo tanto poetico e preciso da far visualizzare subito nella mente ogni scena. Il tutto accompagnato dalle illustrazioni di Ale Giorgini, che fanno sorridere per l’incredibile espressività e per la chiarezza di pochi ma ben definiti tratti.

Ho sentito come di entrare in un sogno bellissimo, pieno di luce, bontà e delicatezza, grazie alla presenza curiosa dei gatti, che sorprendono in ogni aspetto. L’autore ha saputo far entrare degli estranei nei suoi più intimi pensieri, rivelando una dolcezza estrema, che ha reso nel complesso la lettura assolutamente adorabile.

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