Review Party: Recensione di “Get Dirty” di Gretchen McNeil

Con il gruppo diviso dai tragici eventi, Solo Kitty e Olivia possono davvero proseguire con le indagini, prima che vengano mietute altre vittime. Sole e impaurite, dovranno armarsi di coraggio e forza di volontà, per giungere all’identità dell’assassino e salvare definitivamente la loro società e la Bishop DuMaine.

Dopo un cliffhanger al cardiopalma, tornano le avventure di queste giovani paladine della giustizia, ancora più agguerrite e decise nel raggiungere il proprio obiettivo. La situazione si rivela subito complicata e impossibile, solo il loro legame può infondere il giusto spirito, portando a compimento i propri ideali.

Ora è necessario mettere da parte i dissapori e le diversità, per fare fronte comune e dimostrare quanto il loro club abbia basi solide e meriti il consenso degli esterni. L’autrice ancora una volta dissemina gli indizi per tutto il libro, arrivando addirittura a fuorviare, per poi colpire nel giusto momento. 

L’atmosfera è cupa e tormentata, si ha sempre la sensazione di paura e il bisogno impellente di voltarsi per accertarsi che nessuno sia alle spalle in agguato. Oltre a ciò il lettore viene attratto dalla marea di intrighi che uniscono tra loro tutti i personaggi, di cui è impossibile fidarsi perché ognuno ha sempre qualcosa da nascondere.

Get Dirty è un ottimo seguito, con una conclusione soddisfacente, che fa nel complesso apprezzare la lettura da tutti coloro che attendevano di scoprire la trama completa intessuta da Gretchen McNeil.

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