Review Party: Recensione di “Il terzo giorno” di Paolo Nelli

Il venerdì di Pasqua dovrebbe rappresentare, per chi segue i dettami religiosi e cattolici, un giorno di silenzio e dolore, intriso di quella speranza che porta verso la resurrezione di Cristo.

Non è ciò che capita a Colle Ventoso tra le colline lecchesi, perché quel silenzio è squarciato dal ritrovamento del cadavere della disgraziata Ilde Ardenghi e un misterioso “angelo” biondo con le ali disegnate sulla schiena. Soccorso in fin di vita, Tore Cantoni lotta tra la vita e la morte nel disperato tentativo di sopravvivere e spiegare al suo paese quanto è successo.

Ma le indagini partono, capitanate dal commissario Colasette che vorrebbe chiudere al più presto i fatti. Eppure, non sarà così semplice: al fianco di tre validi colleghi dovrà giostrarsi e collaborare anche con Irene Iannone, fidanzata di Cantoni e saldamente convinta di poter risolvere la situazione con le sue sole forze.

Solo la donna conosce davvero le dinamiche del condominio che accomuna le tre vittime, un tassello fondamentale che potrebbe portare Colasette a risolvere il caso in tempo per la Pasqua.

Paolo Nelli presenta al pubblico di lettori la prima indagine del commissario Colasette, un romanzo ricco di particolari che attraggono e mantengono viva l’attenzione di chi legge.

Fin da subito si è calamitati nell’azione grazie allo stile di scrittura dell’autore, che con precisione calcolata e cura millimetrica descrive le scene mantenendone il controllo e mostrando solo ciò che lui desidera. Il lessico forbito contribuisce a rendere ancora più gustosa la lettura, come se le parole stesse fossero un pozzo di conoscenza cui attingere. Niente è come sembra e anche in un paesino sperduto e sconosciuto possono innescarsi fatti umani legati a sentimenti rancorosi e subdoli, un mix letale per la pace cittadina, che ne rimane automaticamente sconvolta.

Il commissario Colasette è un protagonista particolare e stuzzicante, viene presentato come un uomo burbero e contrario alle regole, nonostante la personale professione. Man mano che si approfondisce, si scoprono di lui aspetti oscuri e tormentati, accrescendo la curiosità nel saperne sempre di più. Suscita in un certo senso simpatia ed è divertente osservare l’evoluzione dei rapporti con i colleghi e gli altri personaggi. In particolare, lo scontro con Irene mantiene attivo il ritmo narrativo, in un’imprevedibile concatenazione degli eventi che porterà tutti su una strada imprevista.

Il fascino dell’opera è data dall’indagine interiore dell’animo umano, composto da sfaccettature potenzialmente infinite, che generano effetti non sempre calcolati e che hanno conseguenze sull’ambiente circostante. 

L’autore calibra alla perfezione ogni aspetto della storia, vincendo nell’intento di conquista con un’opera che scorre via veloce, lasciando modo al lettore di partecipare ai ragionamenti, sorprendendo con un finale azzeccato e non prevedibile. 

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