Review Party: Recensione di “Luna di miele… No, grazie!” di Christina Lauren

Olive ha sempre avuto una vita molto sfortunata, al contrario della sorella Amy che sembra ottenere tutto ciò che desidera dalla vita. Nemmeno il giorno del matrimonio della stessa Amelia può permettersi di abbassare la guardia, soprattutto quando Olive fa la conoscenza di Ethan, il testimone di nozze.

L’ennesima serie di sfortunati eventi porterà i due a condividere la luna di miele prenotata dagli sposi alle Hawaii, l’inizio di un’evoluzione imprevista che porterà Olive verso una vera e propria svolta.

La prima cosa che mi viene da pensare riferita a questo romanzo è la quantità di risate che mi sono fatta nel corso dell’intera lettura. Questo è stato possibile grazie a Christina Lauren, che ha realizzato una storia ironica e divertente, riuscendo nell’impresa di distrarmi da tutto il resto.

In un attimo si viene trasportati nella tropicale atmosfera delle Hawaii, una meta vacanziera da sogno che, seppure per gusti non è tra i miei posti preferiti da visitare, mi ha fatto sentire in pace e sorprendentemente allegra. Questo si va ad aggiungere alla relazione che si instaura tra Olive e Ethan, assolutamente spiritosa e mai noiosa, movimentata e frizzante, che man mano crea una serie di scene esilaranti e inaspettate.

“Luna di miele… no grazie” è un romanzo romantico e divertente, una lettura leggera e scorrevole che si fa apprezzare per la vicenda movimentata che, pagina dopo pagina, è sempre più interessante da seguire per riuscire a capire come sarà il destino finale dei suoi protagonisti.

Review Party: Recensione di: “Cursed” di Frank Miller e Thomas Wheeler

Penso che ormai tutti nel proprio percorso di studi abbiano anche solo fatto accenno al ciclo di storie arturiane, quelle legate a Re Artù, i cavalieri della Tavola Rotonda e tutto il mondo magico che ne ruota attorno.

Personalmente quella bretone è un’altra delle culture che amo maggiormente, terza dopo quella giapponese e quella nordica. Sono cresciuta con il film d’animazione “La spada nella roccia”, che ha contribuito incredibilmente alla mia introduzione al tema. Negli anni ho visto diverse trasposizioni, un’altra a cui sono particolarmente affezionata è la serie tv “Merlin”, anche se la trama non ricalca sempre in maniera fedele quella originale. Sono una grande fan di Marion Zimmer Bradley, che ha dato un notevole contributo a suo tempo e ho adorato adattamenti letterari più moderni come Avalon High di Meg Cabot. Insomma, ormai di qualsiasi cosa ne esistono centinaia di versioni, trovare l’innovazione è davvero difficile.

“Cursed”, però, è la storia d’ispirazione arturiana che non si riesce ad immaginare a priori.

La leggenda narra che colui che estrarrà la spada dalla roccia sarà il nuovo Re, che governerà al fianco del potente Mago Merlino rendendo prospero il regno. Ma cosa è accaduto prima? Ebbene, tutto ha inizio con la Dama del Lago, Nimue, considerata maledetta per l’attacco subito da uno spirito quando era bambina. Tutto crolla quando i Paladini Rossi sterminano il suo popolo e lei viene incaricata dalla madre in punto di morte di consegnare la Spada del Potere a Merlino, un leggendario e potente mago che saprà sicuramente come occuparsene. Al suo fianco nel viaggio ci sarà un giovane Artù che farà di tutto affinché la missione venga completata positivamente.

Il personaggio interessante di tutta la storia è a mio parere quello di Merlino: un uomo tormentato e abituato ai vizi, che sembra molto più umano e fragile rispetto al potere di cui è investito.
Nimue è una protagonista forte e coraggiosa, che nonostante voglia portare avanti una vendetta sanguinaria non perde di vista il vero obiettivo, che va oltre le sue personali intenzioni.

La trama nel complesso ha un potenziale davvero notevole, e le immagini di Frank Miller sono, come in ogni sua opera, crude e d’impatto. Lo stile di Wheeler è scorrevole, la lettura giunge alla fine senza intoppi.

L’ambientazione ricorda molto quella classica d’ispirazione, come se fosse un medioevo decadente e ricco di creature magiche e non, che si scontrano all’ultimo sangue per prevalere. L’azione è una costante in ogni capitolo e lascia il lettore sulle spine a ogni pagina.

Una lettura consigliata per approfondire la ricerca di quello che davvero è il ciclo arturiano e che ora si può mettere a confronto con la serie tv uscita su Netflix.

Review Party: Recensione di “Un Intimo Distacco” di Luca Laudito e Marco Rocco

Andando più verso i 30 anni che verso i 20, Tommaso inizia a sentire il peso di una vita che manca di realizzazioni. Costretto a fare un lavoro non soddisfacente, pensa con amarezza a tutti i sogni che aveva e che ormai sono così lontani, irrealizzabili. Un viaggio oltre l’immaginazione lo trasporterà verso il cammino del cambiamento, popolato da persone che vedono in lui un grande uomo e gli Intimi Mostri che dalla sua mente iniziano a sussurrare.

“Un intimo distacco” è un romanzo che mi ha colpito e fatto sentire male fin dall’inizio. I pensieri di Tommaso sono esattamente quelli che negli ultimi mesi mi stanno tormentando provocando un dolore invisibile che lacera senza che gli altri possano accorgersene. Le parole degli autori mi hanno chiamato a sé come un canto intenzionato a curarmi, attraverso una storia che non solo mi ha intrattenuto, ma mi ha fatto riflettere e provare le stesse identiche emozioni del protagonista.

Spesso i dubbi fanno in modo che le nostre ambizioni siano oltre le nostre possibilità, le difficoltà sembrano insormontabili e lo sconforto lascia lo spazio alla resa totale e all’abbandono di ogni desiderio. Si vive in un loop di frustrazione a cui non ci si può abituare, scava nel profondo un buco nero infinito che non sparisce, ma si allarga fino ad annullare l’anima. Mi sono ritrovata a piangere di fronte ad alcune particolari scene, come di fronte a uno specchio: non c’è scampo di fronte al proprio riflesso, soprattutto quando vedi ciò che ti da fastidio e che pensi non possa essere modificato.

Nemesi e Michael, coloro che il caso ha messo sulla sua strada, saranno fondamentali per il processo mentale che porterà Tommaso a spezzare le catene dell’incertezza, in modo graduale e per nulla facile, ma con dei risultati positivi sforzo dopo sforzo.

“Un intimo distacco” è un romanzo che mi ha conquistato e che non posso fare altro che consigliare, per la potenza dei suoi messaggi e la bravura con cui Laudito e Rocco hanno veicolato ogni emozione al momento perfetto.

Review Party: Recensione di “Chiedimi la luna” di Cristiano Caccamo

Quanto può essere affascinante un mestiere che preveda l’accensione e lo spegnimento della luna? Questo è ciò che fa da generazioni la famiglia di Aibek e, ora che ha ereditato il compito dal padre, si appresta ad esplorare il globo luminoso.

Ma si sa, dove c’è luce c’è anche l’ombra e il ragazzo viene inevitabilmente attratto dalla parte in cui è tutto buio, scatenando conseguenze davvero impensabili. Ora Aibek si trova sulla “palla bluastra” che l’ha sempre salutato da lontano, un mondo che è casa per la giovane Adhara e culla dell’amore di cui è sempre stato sprovvisto.

Con un’atmosfera eterea e delicata, Cristiano Caccamo entra a far parte del mondo dell’editoria, attraverso un breve romanzo che racchiude in sé insegnamenti significativi per poter vivere al meglio la propria vita. Si può infatti considerare la vicenda che lega i personaggi come un viaggio onirico alla ricerca del proprio posto nel mondo, viaggio che porta a mettersi in gioco soprattutto con i sentimenti, anche quelli che fanno più paura.

Magia e realtà si mescolano elevando l’opera a un toccasana per l’animo. La narrazione è come avvolta da un velo, che separa il lettore da tutto il resto, lasciandosi rapire da una favola colma d’amore e che può essere di lezione per chiunque le voglia dare una possibilità.

Grazie a “Chiedimi la luna” ho avuto la possibilità di conoscere un nuovo autore italiano che terrò sicuramente d’occhio anche in futuro, rimanendo in trepidante attesa del giorno in cui pubblicherà un nuovo coinvolgente romanzo.

Review Party: Recensione di “Sotto la stella del lupo” di Rosanne Parry

Il giovane Fulmine ha un desiderio nella vita: diventare capobranco e poter vedere il mondo al di fuori della sua tana. Ciò avviene in un modo totalmente inaspettato, quando un branco di lupi nemico attacca la sua famiglia e lui rimane separato dalla madre e i fratelli. Per avere salva la vita è costretto a scappare e, tutto solo, andare alla ricerca di una nuova casa.

“Sotto la stella del lupo” presenta un viaggio fatto di dolore e speranza alla ricerca di un nuovo luogo e nuovi simili con cui comporre un branco, una famiglia che possa avvicinarsi a quella da cui si è stati costretti a fuggire. La narrazione si svolge in prima persona dal punto di vista del protagonista, un lupo che tutto avrebbe pensato fuorché di venire strappato dalla madre e i fratelli. Grazie a questo si percepisce fin nelle viscere ogni suo sentimento e pensiero, così tanto simili a quelli che potremmo sentire noi. 

Per questo si empatizza con Fulmine in un modo così tanto sorprendente da far battere forte il cuore dall’inizio alla fine, in un saliscendi di emozioni intense che colpiscono davvero nel profondo. La sua ricerca disperata verso una meta da cui ricominciare, diventa la stessa che si pone il lettore seguendo il lupo, disperandosi, soffrendo, gioendo e spaventandosi con lui. 

Rosanne Parry ha uno stile di scrittura semplice, capibile anche da giovani lettori, ma con un’intensità emotiva che coinvolge freneticamente per poi sconvolgere quando meno ce lo si aspetta. Il suo è un romanzo breve ma fortemente consigliato per ogni traccia che rimane indelebile sottopelle.