Review Party: Recensione di “Get Even” di Gretchen McNeil

Uno degli aspetti negativi della vita scolastica è il fatto che il bullismo sia una piaga che ha sempre dilagato e che è davvero molto difficile far scomparire.

Ma a far fronte a questa situazione c’è il DGM, il gruppo segreto Don’t get Mad i cui membri sono celati nell’ombra. Le fondatrici non sono altro che quattro ragazze del liceo Bishop DuMaine: Bree, Kitty, Olivia e Margot, tanto diverse tra loro quanto accomunate dall’unico obiettivo di vendetta contro le ingiustizie perpetrate tra i corridoi della scuola.

Ma un caso di omicidio sta ora per compromettere le buone intenzioni del gruppo, che dovrà indagare sull’assassino senza per questo farsi scoprire. Riusciranno nell’impresa?

Quelle affronta dalla McNeil nel suo libro, il primo della serie di Dont’ get Mad, sono tematiche importanti, soprattutto nel sistema scolastico americano, dove vige in clima tale da rendere i bulli persone comuni all’interno delle scuole. L’autrice però non vuole parlarne in modo pesante e critico, piuttosto costruendo una trama thriller e piena di suspence che sappia intrattenere senza pretese. Le DGM diventano così delle paladine della giustizia del proprio liceo, affrontando segretamente coloro che rendono difficile la vita scolastica.

Alla fine, però, qualcosa sfugge di mano e le protagoniste si trovano a dover fare i conti con qualcosa di più grande di loro, un caso di omicidio che sconvolge la Bishop DuMaine. La tensione rende la storia interessante da seguire, anche se alla fine si tratta pur sempre di un romanzo senza pretese, che può essere letto sia da adolescenti che da adulti.

Buono l’espediente sul finale che fa in modo di lasciare la curiosità per ciò che accadrà nel volume successivo.

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