Dopo gli avvenimenti legati al serial killer Jack lo Squartatore, ora Audrey e Thomas sono diretti in Romania, verso l’Accademia di Medicina Legale più prestigiosa d’Europa. Qui, i due ragazzi non potranno rimanere indifferenti di fronte alle voci che sussurrano che Vlad l’Impalatore sia tornato dal mondo dei morti e che ora viene chiamato Principe Dracula.
La scia di sangue che i due si erano lasciati alle spalle ora li rincorre di nuovo, sconvolgendo il paese con morti dalle misteriose dinamiche.
Tornano prepotenti le avventure di Audrey e Thomas nel 1800, questa volta in est Europa nella lontana Valacchia. Non nascondo di essermi buttata a capofitto nella lettura subito dopo la conclusione del primo libro, troppo curiosa di scoprire cos’altro la Maniscalco si è inventata per sconvolgere l’esistenza dei suoi personaggi.
L’atmosfera inquietante che aleggiava nel primo volume, ora qui torna ancora più carica, quasi soffocante, complice l’ambientazione a tema vampiri che è tipicamente tendente all’orrore. Chi mi conosce sa quanto io sia attaccata a questa mitica figura, che negli anni ha avuto molte rappresentazioni più o meno apprezzate e che non smette di avere successo.
L’indole di Audrey la porta a indagare sull’esistenza di Dracula, per poter giungere alla soluzione del mistero, legato alle sempre più frequenti morti che sconvolgono la Romania. Altrettanto inquietante è l’accademia dove lei e Thomas cominceranno a studiare: scorrendo gli occhi parola dopo parola mi è sembrato facile e naturale sentire nelle narici il fetore del sangue, che confonde esattamente come la lingua locale, così tanto diversa dalle lingue che abitualmente riesco a comprendere.
Il panico aleggia costante, convincendo il lettore che questa sia davvero un’impresa troppo grande per Audrey, anche più complessa di quella risolta a Londra. Per lei è il momento di tornare sui propri passi e fare i conti con la propria mente, con i traumi che ha affossato nel profondo del cuore ma che ora rischiano di uscire in modo totalmente fuori controllo.
Ancora una volta, Kerri Maniscalco intrappola il lettore nella sua storia con estrema facilità, offrendo una narrazione scorrevole che non fa sentire il peso delle pagine, ma piuttosto ne chiede ancora e ancora. Non ci si può stancare di questa serie, che fortunatamente migliora di libro in libro. Non mi resta altro che trovare il tempo per passare al volume successivo!