I colpi di testa, a volte, capita che portino verso la svolta più importante della propria vita. Questo è ciò che ha sperimentato Dean Nicholson, che all’alba dei trent’anni decide di dare una scrollata alle sue giornate pedalando senza sosta in giro per il mondo. Un viaggio cominciato con le migliori delle intenzioni svela man mano difficoltà e imprevisti incalcolabili che gettano l’uomo nello sconforto, a milioni di chilometri di distanza da casa. Proprio qui, in Bosnia, l’uomo incontra Nala, una gatta randagia che sta affrontando il clima freddo senza un rifugio. Qualcosa nell’animo di Dean si smuove e decide subito di prenderla con sé, dando inizio a un viaggio incredibile ed eccezionale lungo come la loro meravigliosa amicizia.
Ho sempre un debole per le storie in cui l’argomento principale è il rapporto emotivo tra un umano e un animale, ancora di più quando si tratta di un gatto. Mi commuovo di fronte alla straordinaria capacità d’intesa che si può instaurare, anche quando la barriera linguistica è insormontabile e si è letteralmente di due specie differenti. Conosco Dean Nicholson solo grazie a questo libro, che mi ha subito però ricordato le vicende narrate in “A spasso con Bob” di James Bowen, in cui l’autore narra di come la conoscenza del gatto Bob l’abbia aiutato a cambiare radicalmente la propria vita.
Conseguentemente, è stato amore a prima vista con questa nuova opera portata in Italia dalla Sperling & Kupfer, un diario di viaggio tra una pedalata e l’altra che narra l’amore tra i protagonisti, un sentimento così speciale e unico che si può capire davvero solo se provato sulla propria pelle. Grazie a Dean e Nala, il lettore farà un tour virtuale di posti mozzafiato, a contatto con culture differenti che scatenano un’intrinseca curiosità e il desiderio di esplorare il mondo in prima persona.
Questo romanzo ha saputo scaldarmi il cuore toccando corde che solo questo tipo di storie possono fare e che rappresentano per me una coccola tra una lettura impegnativa e l’altra.