Review Party: Recensione di “I giorni del ferro e del sangue” di Santi Laganà

Il Novembre dell’anno 960 segna per sempre la vita di Anna, che fin dalla nascita si è trovata ad affrontare la povertà, le ingiustizie e i soprusi dei potenti. Ora che la sua famiglia è stata brutalmente sterminata, la giovane cova in sé un unico desiderio: vendicare chi non c’è più e salvare il fratello Marcello da un destino da schiavo. Oltre alle difficoltà il fato sarà in parte clemente, affiancandole nella sua ricerca dei personaggi speciali e indimenticabili che la sosterranno nei suoi intenti.

In un periodo storico tanto buio come quello del Medioevo sotto il mandato papale dello spietato Giovanni, essere coraggiosi o ribelli era automaticamente una sentenza di morte. Per sopravvivere bisognava soltanto essere ligi al proprio dovere e rimanere in silenzio anche di fronte alle ingiustizie, per evitare dolorose punizioni per sé stessi e la famiglia. Soprattutto, essere donna era ancora più uno svantaggio, convinzione perpetrata per secoli interi fino all’età contemporanea. Anna però non ha nulla da perdere, non più ormai, perché chi doveva proteggere è stato brutalmente assassinato davanti ai suoi occhi. Solo un barlume di speranza le rimane, quello di salvare il fratello, portato via verso una vita ancora più drammatica di quella lasciata.

La protagonista, seppur adolescente, diventa il simbolo della lotta per la libertà, la dignità e l’indipendenza, che è qualcosa di molto attuale soprattutto per i movimenti che stanno sconvolgendo ora l’America e tutto il mondo. Ogni vita merita di essere vissuta e soffocare questo importantissimo diritto scatena una violenza incontrollabile, che fa perdere il lume della ragione e l’obiettivo primario per cui certi comportamenti sono stati necessari.

L’autore unisce gli elementi dettagliati di uno storico interessante da leggere agli intrighi e all’azione che caratterizzano la vicenda affrontata da Anna e i suoi compagni, facendo scorrere tutto attraverso uno stile di scrittura preciso e calamitante. Un esordio degno di essere letto che sono contenta che la Mondadori abbia notato e deciso di pubblicare.

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