
“Un inverno tra i ghiacci” è un lungo racconto frammentato in capitoli che fa parte delle opere giovanili e meno note del panorama letterario creato da Jules Verne. Eppure, si denota subito una grande maturità stilistica in grado di intrattenere fin dal primo capitolo. La tensione è da subito alle stelle e la curiosità a scoprire come andrà a finire la storia esorta nel proseguire la lettura. Il dramma si interseca con lo spirito avventuriero tipico delle opere di Verne che coinvolge in primis i personaggi realizzati e trasmette il desiderio di prendere il largo anche a chi dall’esterno osserva. Gli ambienti sono talmente immersivi da avere la sensazione di sentire l’oceano agitarsi e il gelo entrare dai pori e raffreddare ogni parte del corpo, che trova calore nei sentimenti provati dai personaggi e dai legami d’affetto che li legano l’uno all’altro e che non li fa cedere, di fronte alla più piccola speranza che Louis sia ancora lì fuori in attesa. Ciò che dovranno combattere, però, non è solo il pericolo provocato dalla natura ma anche dalle emozioni negative che rischiano di contaminare fino al midollo, compromettendo la missione.
Nel complesso è una storia che merita di essere letta sia per l’ambientazione, che fa trasparire gli elementi che diverranno tipici nella bibliografia dell’autore, sia per i messaggi che vuole trasmettere, mettendo costantemente in allerta sui pericoli naturali tanto quanto quelli dati dall’uomo.