Review Party: Recensione di “La fata maliarda” di Seconda Carta

Nel piccolo e incantevole paesino sardo di Arbatrax, ha origine la delicata e magica storia di Anny, che decide di trasferirsi lì per cominciare una vita indipendente e dimostrare che può farcela con le sue sole forze. Nonostante la fatica del lavoro, la donna si gode gli splendidi panorami che la costa offre, inspirando il profumo del mare e sentendosi finalmente libera. A notarla è Antoni, il giovane pescatore del paese che con pazienza e tranquillità entra a far parte della vita della ragazza, di cui si innamora perdutamente fin dal primo istante.
Con uno stile delicato e poetico, Seconda Carta ha intessuto un lungo racconto veloce da leggere, che fa innamorare il lettore dei paesaggi descritti e dei personaggi creati. I due protagonisti si trovano subito in sintonia grazie non solo all’indole tranquilla e sognatrice che li accomuna, ma anche per le esperienze passate e il modo in cui vedono la vita e la vogliono vivere. Tutte le sensazioni che Anny e Antoni provano a contatto con l’ambiente si trasmettono magicamente al di fuori delle pagine, arrivando a far sentire odori, suoni e tocchi con un’estrema sensibilità. Il loro amore ha il ritmo del mare che si soffermano a osservare, delicato e calmo fino a diventare impetuoso e senza controllo. Non ho mai avuto l’occasione di andare in Sardegna, ma attraverso l’occhio della scrittrice ne scopro un aspetto inaspettato, dolce e romantico.

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