Recensione: “Infelici e Scontenti” di Alice Chimera

« Coloro che ascoltano le favole e sperano che siano realtà, ignorando che la parola “fine” è sempre scritta troppo presto, tra la gioia di un’impresa superata e i baci di nuovi amori sbocciati; io vi dico che, per tutte le fiabe, la vera fine è molto lontana da quella da voi letta. »

L’ho già detto quanto io apprezzi i retelling? Adoro poter sguazzare nei riferimenti ad opere già esistenti, ma in contesti originali, che possano dare nuova vita a personaggi famosi.
Questo capita soprattutto con le favole, per cui già la Disney ha dato un suo importante contributo, offrendo ad intere generazioni spettacolari film che non smettono mai di far sognare. Chi non ha mai sentito parlare del “E vissero felici e contenti”?
Personalmente sono sempre stata più attaccata a personaggi Disney diversi dalle classiche principesse, una su tutte Sally di Nightmare Before Christmas e anche Mulan, che nonostante abbia una storia piuttosto differente viene comunque associata a questa categoria.

In questa raccolta di sette racconti, Alice Chimera indaga il futuro delle principesse più famose, tentando di rispondere in maniera alternativa al proseguimento delle favole dopo la parola “Fine”.
Come? In un modo così cupo e sorprendente da avermi inquietato e divertito al tempo stesso. È davvero molto interessante l’introduzione dell’autrice, in cui svela la convinzione che anche per le perfette principesse il Karma giri, per cui anche a loro prima o poi debbano capitare delle situazioni date da azioni negative compiute.

E così ritroviamo una Biancaneve con la fobia per le mele, una Cenerentola che è passata dai soprusi delle sorelle e della matrigna a quelli di un marito padrone, o ancora una Ariel presa dall’ossessione di abbandonare la sua natura.
Lo strazio del passato può essere la rovina, ma anche i comportamenti del futuro portano ad un inevitabile tracollo.

La crudeltà è alla base di questo libro, che è un degno erede delle favole, nell’atmosfera perfetta che piace a me. Dalle pagine trasuda l’impegno e la riflessione che Alice ha dovuto impiegare per la realizzazione della sua opera, che non è per nulla semplice portare a termine positivamente, sgomitando in mezzo all’oceano di storie sullo stesso genere.
Questo è ben visibile anche attraverso lo stile di scrittura, semplice ma diretto, che colpisce come una stilettata senza dare scampo sia alle principesse che al lettore stesso.

Ci vedrei bene una miniserie live action, ma sto volando troppo con la fantasia.

Se non avete paura di andare oltre il lieto fine per vedere l’orrore che può nascondersi nell’ombra, recuperate assolutamente “Infelici e Scontenti”: rimarrete più tormentati che delusi.

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