« Se allora optare per la scelta più facile era stato un errore, scegliere adesso quella più difficile poteva rivelarsi altrettanto fatale. Valerie lo odiava, per troppi motivi e tutti giusti, però in lei c’era ancora la scintilla di quell’amore che li aveva travolti. Lui l’aveva percepita, l’aveva vista brillare qui e là tra le parole brusche e scostanti. Velata dal sarcasmo e nascosta dietro la paura di tornare a soffrire, ma c’era. Doveva provare ad alimentare quella scintilla e riuscire a farsi perdonare per tutta la sofferenza che le aveva causato. »
Le relazioni di coppia, si sa, non hanno sempre un lieto fine. Spesso la prima fiamma dà vita ad un futuro roseo, nonostante gli ostacoli. Altre volte, però, il cammino dell’amore finisce per appassire e bloccarsi improvvisamente.
Questo è ciò che è capitato a Valerie e Gregorio, innamorati dei propri sogni e con la ferma convinzione di poterli realizzare insieme. Ci provano, ritentano, ma qualcosa va storto: l’obiettivo si perde tra i litigi e le incomprensioni, fino a che le strade dei due si separano.
Ora, Greg ha una vita agiata, ma insoddisfatta e piena di avventure da una notte e via. Val, invece, ha una relazione stabile e pian piano il suo sogno di lavorare in una casa editrice si sta avverando. C’è qualcosa, però, che è rimasto in sospeso per anni e che ora torna prepotente a bussare al loro cuore: la casa in riva al mare, quella ceduta dall’uomo, li fa rincontrare. Di nuovo, la rabbia prende il sopravvento, riportata al presente dall’uragano dei ricordi, ma stavolta, accompagnata da quella fiamma che non si era spenta: semplicemente riposava sotto il peso del tempo, in attesa del momento migliore per tornare a riscaldare.
Ciò che colpisce dei due protagonisti è che nonostante siano personaggi fatti di carta e inchiostro trasudano umanità, verosimile e genuina. Entrambi hanno fatto degli errori e hanno dovuto rassegnarsi al fatto di non essere riusciti ad affrontare tutto nel modo più consono. Hanno imparato a convivere con la collera nascondendola in un punto lontano della mente.
Chi ha affrontato una delusione simile, sa cosa si prova. Si possono comprendere tutte e due le parti, senza condannarle, perché come entrambi sbagliano, entrambi sono nel giusto.
Non è un peccato inseguire i propri sogni. Bisogna capire cosa è più importante, anche se questo comporta la fine di un rapporto.
Non sono una fan del detto “Gli opposti si attraggono”: è importante essere sulla stessa lunghezza d’onda, ma in che modo? Avendo dei punti d’incontro, oltre che delle diversità. Altrimenti è inevitabile perdersi e lasciare che tutto vada a rotoli.
Se il passo dell’uno è più veloce dell’altro, l’amore rimane indietro fino a svanire.
Ma a volte, le circostanze, come per Valerie e Gregorio, mettono di nuovo in discussione tutto. È difficile fare ancora una volta i conti con l’ira e la delusione, ma si può trovare la strada per uscire da quel loop negativo e ricominciare, voltando pagina e iniziando a scrivere una nuova storia.
“Il tuo passo era troppo veloce” è l’esempio di tutto questo. La storia di Anne Went e Mari Thorn mi ha fatto riaffiorare alla mente ricordi fatti di scelte sbagliate e conseguenze disastrose di cui porterò sempre le cicatrici. Ma soprattutto, mi ha fatto riflettere e anche se per me le cose sono andate diversamente è stato bello constatare che per altri esiste un’altra possibilità, se c’è la volontà di venirsi incontro.
L’obiettivo delle scrittrici è chiaro, non posso fare altro che ringraziarle per avermi trasmesso il loro messaggio. “Il tuo passo era troppo veloce” è stata una lettura piacevole, giunta a me in un momento di estremo bisogno d’amore. Mi ha donato speranza, desidero che la sua forza non mi abbandoni tanto presto.