Review Party: Recensione di “L’amore non è un manga” di Mia Another

Uno spot pubblicitario, poi un provino e la vita di Camilla è destinata a cambiare. Diventata la protagonista del film trasposizione di un manga, lascia tutto e parte per Tokyo, alla volta del set che le rivoluzionerà per sempre la carriera lavorativa. Non ha paura di inseguire il proprio sogno anche se questo significa allontanarsi dal fidanzato Alan. Anche se questo significa conoscere Hiro Yamada, uno degli attori più richiesti del momento. Anche se questo significa scoprire che l’amore non è affatto come in un manga.

Quante volte abbiamo pensato che le storie d’amore che vediamo nei film non rispecchiano per nulla la realtà? Quante volte abbiamo dovuto darci dei pizzicotti sulle guance per tornare con i piedi per terra? Mia Another sa come far volare la fantasia dei lettori e in questo frangente riesce in qualcosa di poco scontato e per nulla semplice: scrivere una storia realistica e che al tempo stesso fosse un tributo non solo al mondo del romanticismo ma anche, come sempre del resto, al Giappone.

L’avrò ripetuto tante volte ma non mi stancherò mai di ribadire quanto apprezzi l’ambientazione che l’autrice vuole mantenere costante. Mai come ora, l’atmosfera si tinge di rosa, come tutti gli shoujo che da adolescente mi hanno fatto battere il cuore.

Leggendo questo romanzo sono tornata con la mente a quelle stesse forti emozioni, valorizzate ora da una storia fresca e matura. Camilla va un po’ a rappresentare chi sogna il Sol Levante come meta lavorativa e di crescita spirituale. Un’occasione per conoscere delle stelle del cinema tanto lontane quanto stimate.

Non può rimanere indifferente di fronte alla bellezza del panorama e soprattutto dei suoi colleghi, splendenti in foto così come dal vivo. Poter recitare insieme a Hiro, però, metterà la ragazza subito in difficoltà per quanto riguarda i sentimenti contrastanti che inizieranno a fare a pugni nel suo cuore.

Che sarà mai dover girare delle scene appassionate tra professionisti? Una risposta non semplice da dare, specie quando è la prima volta che ci si ritrova in una situazione del genere. Un classico, in realtà, per i manga, scombinato qui da un’autrice che sa il fatto suo e che prende l’allontanarsi dai cliché come missione personale. O almeno, questo è il percepito.

Insieme ai protagonisti, il lettore rimane incatenato a una vicenda che attira dall’inizio alla fine per la scorrevolezza e per l’evoluzione frenetica e crescente. Mia Another ha scritto un’altra storia vincente dedicata agli amanti del romance, ma che strizza indubbiamente l’occhio soprattutto ai nerd senza via d’uscita come lei che continuano a emozionarsi viaggiando verso Tokyo una pagina dopo l’altra.

Non fate come me: godetevi la lettura poco alla volta. Divorandola come un piatto di sushi in un ristorante aumenterete la distanza che ci separa dal prossimo romanzo di un’autrice che è un’autentica meraviglia. A proposito, a quando la storia dedicata a Ginevra e Shou?

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