In un momento di forte apatia, giunge per Agatha Raisin un caso irresistibile, quello legato al nuovo vicario di Sumpton Harcourt e sua moglie che, tornando a casa, scoprono il corpo di una ricca e anziana signora appeso a un albero. Particolare più inquietante che salta subito all’occhio è che la donna non si sia suicidata, che qualcuno di esterno, quindi, l’abbia trascinata e lasciata a pendere lì. Altri casi successivi, metteranno a dura prova la detective, pronta a tornare in azione a fare luce in una situazione più oscura di quanto sembri.
M.C. Beaton ha intessuto, con la ventottesima avventura di questa serie, una trama ricca di mistero e suspence, che mette in difficoltà la protagonista e il lettore con lei. Nulla è lasciato al caso e i colpi di scena sono ben calibrati, sorprendendo a ogni volta.
L’ambientazione classica e rurale mette subito nella giusta atmosfera, grazie a descrizioni essenziali ma mirate che riescono a immergere totalmente con poche parole. La narrazione è serrata e si passa da momenti di puro divertimento a momenti di pura tensione. Un ritmo che fa fare le capriole, tipico dell’autrice, che ancora una volta non si smentisce.
Vecchi e nuovi personaggi si mescolano arricchendo l’ambientazione e movimentando i capitoli, che portano alla risoluzione del mistero lasciando di stucco chi legge. C’è poco da fare, la Beaton colpisce ogni volta e con “L’albero delle streghe” non è stata da meno. Un’altra avventura assolutamente consigliata.