Review Party: Recensione di “Lo sguardo lento delle cose mute” di Patrick Rothfuss

« Era l’unico modo. Non volere le cose per se stessi: serviva a rendere umili, a restare sani e salvi. Voleva dire potersi muovere nel mondo agevolmente, senza mandare tutto all’aria a ogni passo. E, se si stava attenti, se si aveva un proprio posto tra le cose, ci si poteva rendere utili. Riparare ciò che si era rotto. Occuparsi delle cose storte che si trovavano. Contando sul fatto che il mondo, in cambio, avrebbe offerto la possibilità di sfamarsi. Era l’unico modo per muoversi con grazia. Tutto il resto non era che orgoglio e vanità. »
 
Ambientato nello stesso mondo della trilogia de “Le Cronache dell’Assassino del Re”, “Lo sguardo lento delle cose mute” presenta un piccolo scorcio di storia dal punto di vista di Auri, amica dell’ormai leggendario Kvothe, in un arco narrativo di sette giorni che comprende l’esperienza tra gli intricati tunnel al di sotto dell’Università. Non sono altro che questo, per lei: giorni.

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Review Party: Recensione di “La prima legge” di Joe Abercrombie

« Non è un posto di ricordi felici. Combattere di nuovo i Gurkish, dopo quello che mi è costato. Sradicare la slealtà in una città in cui non ci si può fidare di nessuno, soprattutto di quelli mandati ad aiutarmi. Lottare contro il calore e la polvere, per un’impresa ingrata che quasi di certo si risolverà in un fallimento. E il fallimento, molto probabilmente, significherà la morte. »
 
I Regni dell’Unione stanno collassando sempre più su loro stessi; le guerre che scaturiscono dal malcontento non giovano certo alla situazione. L’Inquisitore Sand dan Glokta, amante del sangue e del potere, farà di tutto per riconquistare l’antico prestigio dato dalla sua carica. Qui si aggiunge la vicenda del guerriero venuto dal Nord, Logen Novedita il Sanguinario, che ha lasciato le sue terre in compagnia di altri avventurieri e che dovrà lottare in continuazione per avere salva la vita. L’incontro con il Mago Bayaz sarà per lui una svolta imprevista, soprattutto quando scoprirà in quale missione vitale si è ritrovato coinvolto.
Quale destino attende il Mondo Circolare?

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Review Party: Recensione di “Il meraviglioso Natale delle sorelle McBride” di Sarah Morgan

« Non aveva mai provato il bisogno di proteggere il proprio cuore, ma avvertiva una fuggevole sensazione di ansia; non era la paura di rimanere ferita, ma la paura che quella condizione così intima, quella felicità, potesse finire. Sentiva le sue emozioni farsi sempre più profonde, e non vedeva alcuna ragione per fermarle. »
 
Il Natale si avvicina e Susanne non vede l’ora di trascorrerlo in compagnia delle sue tre figlie adottive: Hannah, Beth e Posy. Eppure, nonostante debba regnare un clima di calore famigliare, la vita di ogni donna è attraversata da un momento di estremo stress e indecisione, che contribuisce a rompere i legami piuttosto che a sanare le difficoltà. Se esiste davvero una magia natalizia, può davvero intervenire per risolvere tutto?

L’opera di Sarah Morgan presenta una storia in pieno stile festivo, che si distingue per i suoi personaggi adorabili, ognuno ben caratterizzato e distinto. Ogni donna ha il proprio “marchio” e sono tutte così ben strutturate che sembra quasi di avere a che fare con persone reali.

Ogni problema che sconvolge le loro vite è riconducibile a problemi veri con cui è facile riuscire a empatizzare. Anziché condividere, le protagoniste si chiudono in un bozzolo di disperazione che sembra insormontabile: se solo comunicassero, potrebbero finalmente trovare una soluzione ed è questo che il lettore spera fino alla fine. Questo è ciò che fa la famiglia: aiuta indipendentemente dall’imbarazzo, dalla rabbia e dalla paura, memore del dramma personale da cui tutti sono indissolubilmente legati. Questa storia è toccante, perché contiene verità con cui possiamo identificarci riguardo alla perdita, alla famiglia e al modo in cui l’amore può guarire le ferite.

Le descrizioni dell’autrice sono dettagliate e ben presentate, tanto da poter sentire sulla pelle il freddo pungente dell’aria dicembrina, fino a desiderare di chiudersi vicino al tranquillizzante tepore di un caminetto, con una profumata tazza bollente di cioccolata calda tra le mani.

Non solo c’è da divertirsi, ma è inevitabile commuoversi per questa famiglia che nonostante tutto lotta per rimanere unita e sconfiggere le apparenze.

Con il suo nuovo romanzo, Sarah Morgan ha creato una deliziosa storia di famiglia che sicuramente risveglia nel lettore la calda atmosfera natalizia. Questo è il primo libro scritto da lei che leggo, ma sicuramente non sarà l’ultimo!

Review Party: Recensione di: “Dracula” di Bram Stoker

« Ho un vago, incerto ricordo di lunghi, angosciosi momenti di attesa e timore: un’oscurità in cui non c’era neppure lo sprone della speranza a rendere più penoso lo stato di miseria; e quindi lunghe pause di oblio, e il riemergere alla vita come un tuffatore che risalga attraverso il peso schiacciante l’acqua. »
 
Nel 1890 l’avvocato Jonathan Harker, si reca in Transilvania per per occuparsi della compravendita di una casa londinese per conto di un nobile conte. Il Conte Dracula terrorizza la popolazione della Transilvania, ma Harker non si cura delle dicerie e va avanti per la sia strada. Giunto al castello, l’uomo fa la conoscenza di un anziano apparentemente cordiale con la sola idea di trasferirsi.
Ancora non sa che dormirà sotto lo stesso tetto di un’entità malvagia letteralmente assetata di sangue e che uscire definitivamente da quella porta non sarà per nulla facile.

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Review Party: Recensione di: “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafòn

« Quando una biblioteca scompare, quando una libreria chiude i battenti, quando un libro viene cancellato dall’oblio, noi, i custodi di questo luogo, facciamo in modo che arrivi qui. E qui i libri che più nessuno ricorda, i libri perduti nel tempo, vivono per sempre, in attesa del giorno in cui potranno tornare nelle mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito. Noi li vendiamo e li compriamo, ma in realtà i libri non ci appartengono mai. Ognuno di questi libri è stato il miglior amico di qualcuno. »
 
Il giorno in cui il suo papà porta Daniel presso il Cimitero dei Libri Dimenticati, per il bambino rappresenta un momento di svolta, molto significativo per la sua esistenza. È così che ha inizio la sua lunga storia d’amore con i libri e la lettura, sviluppando la curiosità di scoprire i meandri di quel luogo in cui tutte quelle opere che vengono abbandonate all’oblio vengono in qualche modo preservate. In quest’occasione, il bambino porta via con sé un misterioso libro: “L’ombra del vento” di Julian Carax. Da qui scatta il viaggio più straordinario di Daniel, a cavallo tra realtà e finzione per scoprire la storia dell’autore e il destino dei suoi romanzi. Quali oscuri segreti nasconde Barcellona?

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