
L’uomo fin dove può spingersi? Questo è ciò che si chiede il lettore seguendo Eres sul pianeta Terra, il nostro mondo, governato dagli uomini che hanno preso potere sulla natura, senza alcun diritto.
Il Prescelto si trova a doversi mimetizzare in un luogo che dovrebbe risplendere rigoglioso di arbusti, frutti e animali, ma che ormai è di fatto una landa desolata e sofferente.
L’inquinamento ha intossicato l’aria, mentre il cemento per strade e palazzi ha soffocato il terreno. Ancora qualche area verde si salva, ma l’egoismo dell’uomo non permette a questi di essere dignitosamente curati: lasciati abbandonati a sé stessi cercano con le proprie forze di sopravvivere alla minaccia della distruzione, cercando di germogliare anche in mezzo all’asfalto.
Il caos tipico delle metropoli assorda e confonde, una frenesia incontrollabile caratterizza le persone, che corrono da una parte all’altra senza mai fermarsi, senza soffermarsi sui piccoli dettagli dell’ambiente, che potrebbero trasformare l’aura negativa dell’egoismo in qualcosa di migliore.
Eres prova un misto di emozioni, che impattano nel suo cuore facendogli vivere un vero e proprio incubo: le macchine sfrecciano come animali feroci e l’imponenza degli edifici costruiti dagli uomini incutono timore, così come i fumi neri che escono costantemente dalle ciminiere macchiando permanentemente il cielo.
Tutto è così diverso da casa sua, così impersonale e asfissiante. Solo vedendo con i propri occhi e toccando con le sue stesse mani, comprende davvero il compito che gli è stato affidato e quanto il destino di questo mondo e quello degli Spiriti e delle Divinità siano collegati ed entrambi compromessi dalle azioni sconsiderate degli esseri umani, che mai pensano al prossimo né al futuro che erediteranno le nuove generazioni.
Potrà lui, piccolo spirito del sottobosco, ergersi a salvatore di entrambe le parti?
Sissi è una tredicenne come tante se ne vedono in giro. Nemica della geometria e critica nei confronti degli adulti, non riesce a pensare ad altro che all’amore e a come conquistare il sedicenne Constantin. Non è facile rispettare l’ideale di ragazza bella, sicura e che ha già avuto esperienza di fidanzati, soprattutto quando è lui la sua prima cotta e non sa nemmeno cosa significa baciare qualcuno. Ha inizio un’avventura alla scoperta e riscoperta della dolcezza dei primi amori, che potrebbe avere dei risvolti inaspettati.
Sono dell’idea che i libri thriller tirino fuori le emozioni più autentiche delle persone, andando a coinvolgere dei sentimenti forti e sgradevoli da provare. Questo perché, se con gli horror per esempio si da praticamente per scontato di sentire qualcosa di negativo, l’abilità degli autori di thriller sta nell’essere subdoli e puntare quando e dove meno ce lo si aspetta.
Il mondo di Sara crolla quando il marito Sigurd parte per una vacanza con gli amici e scompare misteriosamente prima di essere giunto a destinazione. Alla naturale preoccupazione si addossano successivamente i giudizi, i sospetti e le accuse, come se qualcuno avesse architettato un crudele gioco e stesse incastrando in mezzo la donna per piegarla e spezzarla. La polizia ha la donna come suo unico sospettato e Sara non vede nemmeno nelle sue conoscenze un barlume di lucidità. Lei, che con la psicologia ci lavora, rimane sola ad affrontare tutto, nonostante la sensazione che qualcuno nell’ombra la stia osservando non la lascia andare. Follia e ragione si scontrano dentro e attorno alla terapeuta, che non può fare altro che andare a fondo della faccenda per salvare sé stessa e l’uomo che ama. Verità nascoste possono far vacillare le sue convinzioni, messe in discussione da tormenti di cui Sara non conosceva nemmeno l’esistenza.
Dopo la bellezza di ventidue anni, Sara torna sulle orme del passato fino al paese di Borgo Cardo, luogo della sua infanzia. Finalmente il corpo della piccola Claudia è stato ritrovato e può essere svolto un degno funerale, anche se rimane nell’aria l’ingiustizia di una vita strappata tragicamente a parenti e amici. Sara è chirurgo in un ospedale di Bologna e guarda in faccia la morte ogni giorno, ma tornare lì dove la sua amica è scomparsa le lascia uno strato appiccicoso di disagio sulla pelle, che non la lascia nemmeno quando ritorna a casa. Vorrebbe che il passato rimanesse lì dove dovrebbe essere, ma ben presto la donna sarà costretta a tornare sull’Appennino spinta da un senso di dovere e coraggio: Rebecca, una bambina conosciuta al funerale, è scomparsa. Tutte le sensazioni di impotenza e debolezza la assalgono come quando lei era piccola e l’unico modo per fare pace con sé stessa è andare alla sua ricerca prima che anche per lei sia troppo tardi.