Review Tour: Recensione di “Il tuo passo era troppo veloce” di Anne Went e Mari Thorn

« Se allora optare per la scelta più facile era stato un errore, scegliere adesso quella più difficile poteva rivelarsi altrettanto fatale. Valerie lo odiava, per troppi motivi e tutti giusti, però in lei c’era ancora la scintilla di quell’amore che li aveva travolti. Lui l’aveva percepita, l’aveva vista brillare qui e là tra le parole brusche e scostanti. Velata dal sarcasmo e nascosta dietro la paura di tornare a soffrire, ma c’era. Doveva provare ad alimentare quella scintilla e riuscire a farsi perdonare per tutta la sofferenza che le aveva causato. »


Le relazioni di coppia, si sa, non hanno sempre un lieto fine. Spesso la prima fiamma dà vita ad un futuro roseo, nonostante gli ostacoli. Altre volte, però, il cammino dell’amore finisce per appassire e bloccarsi improvvisamente.
Questo è ciò che è capitato a Valerie e Gregorio, innamorati dei propri sogni e con la ferma convinzione di poterli realizzare insieme. Ci provano, ritentano, ma qualcosa va storto: l’obiettivo si perde tra i litigi e le incomprensioni, fino a che le strade dei due si separano.
Ora, Greg ha una vita agiata, ma insoddisfatta e piena di avventure da una notte e via. Val, invece, ha una relazione stabile e pian piano il suo sogno di lavorare in una casa editrice si sta avverando. C’è qualcosa, però, che è rimasto in sospeso per anni e che ora torna prepotente a bussare al loro cuore: la casa in riva al mare, quella ceduta dall’uomo, li fa rincontrare. Di nuovo, la rabbia prende il sopravvento, riportata al presente dall’uragano dei ricordi, ma stavolta, accompagnata da quella fiamma che non si era spenta: semplicemente riposava sotto il peso del tempo, in attesa del momento migliore per tornare a riscaldare.
Ciò che colpisce dei due protagonisti è che nonostante siano personaggi fatti di carta e inchiostro trasudano umanità, verosimile e genuina. Entrambi hanno fatto degli errori e hanno dovuto rassegnarsi al fatto di non essere riusciti ad affrontare tutto nel modo più consono. Hanno imparato a convivere con la collera nascondendola in un punto lontano della mente.
Chi ha affrontato una delusione simile, sa cosa si prova. Si possono comprendere tutte e due le parti, senza condannarle, perché come entrambi sbagliano, entrambi sono nel giusto.
Non è un peccato inseguire i propri sogni. Bisogna capire cosa è più importante, anche se questo comporta la fine di un rapporto.

Non sono una fan del detto “Gli opposti si attraggono”: è importante essere sulla stessa lunghezza d’onda, ma in che modo? Avendo dei punti d’incontro, oltre che delle diversità. Altrimenti è inevitabile perdersi e lasciare che tutto vada a rotoli.
Se il passo dell’uno è più veloce dell’altro, l’amore rimane indietro fino a svanire.
Ma a volte, le circostanze, come per Valerie e Gregorio, mettono di nuovo in discussione tutto. È difficile fare ancora una volta i conti con l’ira e la delusione, ma si può trovare la strada per uscire da quel loop negativo e ricominciare, voltando pagina e iniziando a scrivere una nuova storia.
“Il tuo passo era troppo veloce” è l’esempio di tutto questo. La storia di Anne Went e Mari Thorn mi ha fatto riaffiorare alla mente ricordi fatti di scelte sbagliate e conseguenze disastrose di cui porterò sempre le cicatrici. Ma soprattutto, mi ha fatto riflettere e anche se per me le cose sono andate diversamente è stato bello constatare che per altri esiste un’altra possibilità, se c’è la volontà di venirsi incontro.
L’obiettivo delle scrittrici è chiaro, non posso fare altro che ringraziarle per avermi trasmesso il loro messaggio. “Il tuo passo era troppo veloce” è stata una lettura piacevole, giunta a me in un momento di estremo bisogno d’amore. Mi ha donato speranza, desidero che la sua forza non mi abbandoni tanto presto.

Review Tour: Recensione di “Taylor Tales: Senza Cuore” di Romina Scarpanti

« “Ma chiedo troppo? In fondo voglio solo sorseggiare un tè caldo con il mio amico! Devo brindare il suo ritorno alla vita!!!” »

La maledizione legata al risveglio di una mummia non è mai stata tanto divertente, intrigante e appassionante. 
Tutto questo grazie alla talentuosa Romina Scarpanti, che con “Taylor Tales: Senza Cuore” non solo è riuscita a realizzare una storia piacevole e adatta ad un pubblico di tutte le età, ma ha saputo attirarmi in un istante grazie alle sue bellissime illustrazioni (a cominciare dalla copertina), che mi hanno subito ricordato il tratto del famoso artista Stefano Turconi.
La vita della famiglia Taylor è paragonabile ad una tempesta di sabbia in un deserto: nonostante la scomparsa dei genitori, le sorelle Sophia e Amanda vivono con energia ogni giornata, attendendo il ritorno a casa della nonna, sempre intenta in qualche mirabolante avventura in giro per il mondo.
Sophia, la maggiore, non ama l’archeologia e tanto meno l’Egitto; l’Eavy-Museum, però, è come una seconda casa per lei. Circondata da mummie e antichi reperti, invece, la piccola Amanda trascorrerebbe intere giornate di fronte alla teca che custodisce il corpo di Anek-Bah, potente sacerdote il cui passato è avvolto dal mistero.
Ben presto, però, le Taylor verranno a contatto con un prezioso amuleto, in grado di risvegliare dal suo torpore proprio la mummia preferita da Amanda! Il tutto si complica quando verranno inseguite dalla malvagia Setta dello Scarabeo d’Ombra. Le apparenze ingannano e nulla sembrerà più normale: la ricerca della Chiave della Vita condurrà nonna e nipoti verso la scoperta di qualcosa di straordinario.
“Taylor Tales: Senza Cuore” è un’avventura in pieno stile Indiana Jones: la scrittura semplice e scorrevole di Romina dona alla storia un tocco frizzante e lascia nel lettore delle emozioni intense anche grazie ad una narrazione originale che lascia spazio ai colpi di scena. Le protagoniste sono ben definite e per nulla petulanti, i loro scambi di battute sono divertenti e anche nei momenti più importanti si può sentire un’atmosfera leggera ma appropriata.
Ho apprezzato molto di più l’Antico Egitto di questo libro, piuttosto che gli svariati film in merito che sono usciti in periodi più o meno recenti. La scrittrice narra senza pretese una storia con molteplici significati e interpretazioni, accostando diversi generi senza appesantire l’insieme (rimane pur sempre una lettura per giovani).
In pieno periodo di feste, mi sento caldamente di consigliarne l’acquisto: un regalo per sé stessi, per lettori accaniti ma anche, e soprattutto, per i neofiti.
Mi auguro vivamente che questo possa essere solo il primo capitolo di una serie di rocambolesche peripezie di cui tornerò volentieri a far parte.

Blog Tour + Giveaway: “Scarlet. L’ultima sfida” di Chiara Casalini – I vampiri nell’immaginario e nella realtà

Benvenuti nel Blog Tour dedicato a “L’ultima sfida”, terzo libro della serie Scarlet di Chiara Casalini. Alla fine dell’articolo troverete le regole per partecipare al giveaway, mi piacerebbe molto però che seguiate con sincero interesse uno dei tour più stimolanti a cui abbia partecipato fino ad ora.

TAPPE



Il vampiro: la trasformazione di un umano in una creatura che genera orrore. La sua è una figura controversa, ma certamente uno dei protagonisti della nostra cultura.

Le credenze vampiriche nacquero in epoca tardo bizantina per poi svilupparsi nel medioevo.

Inizialmente viene inteso come una superstizione popolare legata alla morte: un morto poteva ritornare in vita per uno spiacevole decesso, come un’uccisione violenta o un suicidio, oppure a causa di malformazioni fisiche o eventi negativi avvenuti in vita.

Così, il defunto rianimato ritornava per tormentare l’esistenza dei vivi, secondo alcune credenze privandoli del sangue o di un organo essenziale.

Il vampiro violava le abitazioni, perseguitando e uccidendo gli uomini, facendoli ammalare di peste. Le continue epidemie fecero cadere nel terrore le popolazioni che, per difendersi, iniziarono a utilizzare macabre pratiche di sepoltura. Ad ogni nuova catastrofe, veniva riesumato il cadavere che si credeva avesse provocato l’evento specifico per verificarne la decomposizione e, nel caso, provocarla volontariamente: esorcismo, decapitazione o fuoco sono solo alcuni degli espedienti usati.

Il collegamento tra sangue e vampiro, così come la trasformazione di un umano mediante un morso, appartiene, però, alla letteratura.

Non possiamo fare a meno di citare il capolavoro della letteratura gotica Dracula di Bram Stoker, pubblicato nel 1897. L’orrore e il tormento di un’esistenza eterna e dannata aleggiano come un fardello pesante sulle spalle del Conte.

Certo è che il vampiro è una fonte apparentemente inesauribile d’ispirazione: da John Polidori, alla Carmilla di Le Fanu fino alle Cronache dei vampiri di Anne Rice, tutti hanno saputo dare una propria interpretazione che ha inevitabilmente influenzato ciò che è venuto dopo.

L’argomento di questa tappa mi sta davvero molto a cuore: la figura del vampiro mi accompagna sin dalla tenera età, ma solo negli ultimi anni sono riuscita ad approcciarmici nella maniera a me più consona.

L’associazione di gioco di ruolo dal vivo Camarilla Italia, di cui faccio parte, propone ai propri giocatori una serie di ambientazioni a tematica horror, tra cui “Vampiri: Il Requiem”, appartenente al cosiddetto Nuovo Mondo di Tenebra.

I vampiri di questo setting vivono all’ombra del mondo mortale, cercando di dominarlo e influenzarlo a proprio piacimento.

Si differenziano per clan:

I Daeva sono vampiri che calcano uno dei i vizi capitali per cercare di ritornare in possesso delle emozioni perdute con l’umanità. Spesso accusati di essere troppo lascivi per dedicarsi agli intrighi della politica, in realtà essi sanno giocare bene le loro carte ammaliando e convincendo gli altri a fare cose per loro.

I Mekhet sono il clan di quei vampiri che vogliono rimanere nell’ombra e da lì manipolare il resto dei vampiri e dell’umanità. Affascinati dall’occulto fino a diventarne schiavi, soffrono più di altri la vicinanza alla luce e il timore del fuoco.

I Gangrel sono i vampiri che più conoscono la natura della Bestia, il mostro che alberga in ogni vampiro, e che meglio sanno controllarla. Spesso molto ferali e selvatici anche nel vestire, sanno anche essere eleganti comandanti e fieri danzatori del Requiem.

I Nosferatu soffrono di una maledizione che getta attorno a loro un’aura di timore, nonostante non tutti siano di aspetto terrificante. Padroni di un mondo al di sotto delle fogne, un regno distante e alieno infestato dai fantasmi del passato.

I Ventrue sono vampiri che ambiscono alle posizioni di comando, siano esse di grandi imperi finanziari, sia di efferate organizzazioni criminali. Spesso eleganti e formali, sanno anche distinguersi come re dei bassifondi e degli emarginati.

E per congrega:

La Lancea Sanctum è la congrega che si raccoglie sotto la figura di Longino, Santo Nero che per il suo peccato venne maledetto e trasformato in vampiro.

Il Circolo della Megera è la congrega pagana che venera gli antichi Dei e utilizza la magia del sangue come strumento divinatorio ma anche come arma.

L’Ordo Dracul è la congrega che si rifà agli studi di Vlad Tepes, Dracula, volti al superamento della condizione vampirica e alla trascendenza dell’essere. Alchimisti, studiosi.

Il Movimento Carthiano è una congrega che ritiene che la monarchia sia una forma di governo superata e che i vampiri debbano aggiornarsi studiando nuove forme di governo più democratiche.

In breve, i giochi della casa editrice White Wolf hanno influenzato un’intera generazione di letteratura e cinematografia dedicate ai vampiri.

Il vampiro è, infatti, comparso nei videogiochi, ha invaso gli scaffali delle librerie, gli schermi televisivi e cinematografici.

Se inizialmente ha dominato il genere horror (come “Nosferatu”, ad esempio), da “Intervista col vampiro” in poi, è stato umanizzato, dotato di sentimenti e carica erotica, diventando un personaggio affascinante e seducente.

Così, sono nate serie tv come “Buffy l’ammazzavampiri” e “Vampire Diaries” e saghe come l’acclamata “Twilight” di Stephenie Meyer. La serie “Scarlet” non è assolutamente da meno e se vi approccerete alla lettura non rimarrete delusi.


GIVEAWAY

Per vincere la copia cartacea del romanzo dovete:
– Diventare lettori fissi di ogni blog partecipante
– Commentare le tappe del blogtour aggiungendo l’indirizzo email per essere contattati in caso di vincita
– Seguire la pagina facebook dell’autrice Chiara Casalini 
– Condividere e taggare almeno tre amici
Regole facoltative per aggiungere più punti
– Condividere in ogni social anche in più giorni
– Condividere il banner su Instagram con #lestregheasamhain
– Rispondere alla domanda: “Come immagini la figura della strega?”

Recensione: “Oltre le paure, Te” di Ilenia Bernardini

« Ogni tanto bisogna toccare il fondo, spezzarsi in mille pezzi, per poter ricominciare a vivere »

A pochi mesi di distanza torno a parlarvi di Ilenia Bernardini, che ho conosciuto a cavallo tra la primavera e l’estate con il romanzo pubblicato da Butterfly Edizioni: “Amore dietro le quinte”. Ho voluto leggere anche questo secondo libro perché è da considerarsi come un seguito, data la presenza di due personaggi che già avevo conosciuto lì: Anne e Matt. E se vi dicessi che sono proprio loro i miei personaggi preferiti?

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Release Blitz: Recensione di “eSTREmo inGAnno” di Cristina Vichi

« La paura la colpì allo stomaco: fu come essere investita da un’automobile. Si portò una mano alla bocca reprimendo un gemito di terrore.

Quella giovane era ancora lì e la fissava con un ghigno dipinto sul volto. La Regina Rossa. »
 
Capelli rossi, occhi profondi, neo accanto all’occhio, mancinismo e istruzione letteraria. Un mix apparentemente comune e innocuo, ma fatale per una donna del 1700, secolo in cui la stregoneria era una vera e propria maledizione.
Kassy non dimenticherà mai la tragica storia di Katherine, nonostante ci siano trecento anni a separarle. Una storia che ha il sapore del sangue e l’odore di una pira in fiamme.
Inquietante è il legame che le unisce: sono identiche d’aspetto e la data di nascita della prima corrisponde al giorno della morte dell’altra.
A Katherine’s City non c’è tempo per i festeggiamenti, ma piuttosto per la commemorazione della morte dell’innocente ragazza causata dalla brutalità dell’uomo. La visita al castello della cittadina sarà per Kassy l’inizio di un’avventura mortale che la condurrà a toccare con mano la realtà della Regina Rossa.

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