Review Party: Recensione di “Amare un libertino” di Julia Quinn

Quando Michael Stirling posa lo sguardo su Francesca Bridgerton sa che non potrà più dimenticarla. Ma la donna è promessa sposa a suo cugino John e, spinto dalla lealtà famigliare, si fa da parte e decide di starle accanto solo come amico. Ma il destino, crudele e doloroso, rende Francesca vedova soltanto dopo due anni di matrimonio. È da qui che l’amicizia con Michael diventa ancora più importante e vitale, un’ancora a cui aggrapparsi per non lasciarsi seriamente andare alla disperazione. A nulla serve all’uomo scappare lontano, perché i sentimenti che cova in sé lo inseguono torturandolo, fino a fargli capire quale sia la meta che lo farà stare finalmente bene.

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Review Party: Recensione di “A sir Phillip, con amore” di Julia Quinn

Che cosa nascondono le mani sporche d’inchiostro di Eloise Bridgerton? Ben pochi sanno che dietro alla determinazione e all’indipendenza della ragazza si nasconde un animo alla ricerca dell’amore, nascosto nelle parole messe su carta. Una corrispondenza fitta, infatti, la lega a Sir Philip, vedovo e padre di due figlie. Quando finalmente i due s’incontrano, le intenzioni reciproche non sembrano corrispondere e a Eloise non resta che una sola cosa da fare: entrare realmente nel cuore dell’uomo.

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Review Party: Recensione di “Un uomo da conquistare” di Julia Quinn

Se c’è una cosa che Penelope Featherington sa fare, è mantenere i suoi segreti. L’amore per Colin Bridgerton l’accompagna da che ne ha memoria ma nonostante la forza dei suoi sentimenti non è mai riuscita a esprimerli, finendo col rimanere sola e preda dei suoi pensieri. Ora che la soglia dei trenta anni si avvicina, nel suo futuro si prospetta la drammatica ipotesi del vivere sotto lo stesso tetto con la madre. Dovrà appellarsi al suo coraggio se vorrà tentare di fare breccia nel cuore dell’uomo, conoscendo di lui una lato interiore che sembrava in apparenza non appartenergli.

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Review Party: Recensione di “La proposta di un gentiluomo” di Julia Quinn

Sophie Beckett sta per vivere un’esperienza in pieno stile Cenerentola. Figlia illegittima del Conte di Penwood, è costretta a servire come una domestica la matrigna e le sue figlie, dopo che il padre ha lasciato questo mondo. La giovane, com’è normale che sia, ha un grande desiderio: poter vivere almeno una volta come in una favola in cui è lei a essere la protagonista. Mai si sarebbe immaginata di riuscire a partecipare a un ballo in maschera organizzato dalla famiglia Bridgerton in cui incontra il loro secondogenito: Benedict. L’uomo è per Sophie un principe azzurro e la serata passata insieme fa nascere un sentimento che viene ricambiato. Ma ogni cosa bella ha una fine e la ragazza sa di dover tornare a casa prima che la festa si concluda. Senza rivelare la sua identità lascia il luogo e accidentalmente un guanto con delle iniziali, un indizio per Benedict fondamentale per riuscire a ritrovarla.

Non c’è proprio nulla da fare, anche questo terzo libro della serie Bridgerton mi ha colpito il cuore e lì ci è rimasto. Rispetto ai suoi predecessori, questo romanzo ha un taglio completamente diverso, un tributo a una delle favole più note di sempre.

Sophie si trova a sua insaputa a essere la Cenerentola della sua epoca, catapultata in una vicenda che sarà la più dolorosa ma anche la più felice della sua vita. Le vicende l’hanno portata a essere una persona piuttosto remissiva e pronta ad eseguire gli ordini, lasciandole addosso una forte malinconia e una sconfinata disillusione per una vita desiderata ma che non potrà mai realizzarsi. L’incontro con Benedict, però, fa uscire in lei una grinta che non sapeva di avere, che le fa capire a un certo punto che forse il suo sogno non è poi così tanto una fantasia.

Benedict di contro ha un carattere impulsivo e forte, a volte dettato dalla rabbia però “solo” il secondogenito di una famiglia numerosa. Sente il peso di non essere e fare mai abbastanza, come se non ci fosse per lui la possibilità di emergere nella propria vita. L’incontro con Sophie per lui è aria pulita in mezzo al caos, una novità che lo porta a essere intraprendente e determinato come non mai nel momento in cui la fanciulla misteriosa scappa senza lasciare traccia. O quasi.

Sono rimasta ancora una volta conquistata dalla prosa di Julia Quinn, che mi ha regalato una lettura leggera e scorrevole, che mi ha intrattenuto oltre le aspettative.

Review Party: Recensione di “Il visconte che mi amava” di Julia Quinn

Anthony Bridgerton ha un solo obiettivo nella vita: riuscire a sposarci e ad avere un figlio prima dei trentotto anni. È a quell’età che il padre è morto lasciando a lui la gestione della casa, essendo il più grande degli otto figli della famiglia. Con questo timore a ossessionarlo, Anthony ha dovuto crescere in fretta e impegnarsi a realizzare questo obiettivo in modo facile e indolore, senza coinvolgere sentimenti d’amore che porterebbero solo sofferenza. Vede tutto questo nella figura di Edwina Sheffield, una delle donne più ambite del momento, a cui quindi legarsi semplicemente per dare un futuro dignitoso a lei e far sì che la sua dinastia non scompaia con lui.

Questi progetti perfetti troveranno come ostacolo Kate, sorella di Edwina, che farà di tutto per evitarle un destino così tragico e irrispettoso. La baraonda che sarà fin da subito il loro rapporto renderà ogni situazione possibile turbolenta. Chi la spunterà?

Secondo libro della serie Bridgerton, “Il visconte che mi amava” è, se possibile, ancora più bello rispetto al primo. I punti di vista cambiano e da Dafne si passa al fratello maggiore, Anthony, di cui sono stata felice di vedere finalmente un approfondimento della sua conoscenza. Ancora una volta, Julia Quinn ha saputo sorprendermi con una storia sorprendente e davvero molto divertente!

Anthony e Kate sono dei protagonisti spassosi e al contempo adorabili, non si può non ridere a crepapelle di fronte ai loro piani per sabotarsi a vicenda. Questo escamotage ha reso la narrazione veloce, attiva e movimentata, una lettura che scorre via senza che ce ne si accorga. Non manca il romanticismo e quella punta di serietà celata dietro a ogni personaggio costruito dall’autrice, che rende intrigante la scoperta di cosa si cela dietro alle apparenze. Oltre a loro Edwina ha un ruolo fondamentale nella trama e ho amato la sua caratterizzazione per nulla stereotipata, ma quella di una donna intelligente e indipendente, che si spalleggia con la sorella e viceversa.

Finito un libro se ne fa un altro, non vedo l’ora di farvi sapere cosa accadrà nel terzo libro di questa bellissima serie storica!