« Non gli restava altro da fare che correre, fuggire il più lontano possibile dalla verità, abbandonandosi ai ricordi. Si sentiva annegare, sprofondare in un abisso immenso di solitudine e sofferenza. E lentamente moriva dentro. »

I due fratelli vengono così a conoscenza della Resistenza di Valtar, valoroso guerriero che farà di tutto per portare alla disfatta i piani malvagi del nemico attraverso una società segreta altrettanto coraggiosa.
Perché questo incontro sembra così determinante per le sorti delle parti? Cosa si nasconde dietro alla loro identità? Potranno i piani del Male essere davvero sventati?
“Il custode dell’etere” è una storia fantasy che presenta tutti i punti tipici del genere, ma declinandoli in un ambiente particolare e ben studiato. Lo stile di scrittura dello scrittore è semplice ma al tempo stesso curato e dettagliato, fino a far emergere le scene come un film in televisione. Non sono riuscita molto ad empatizzare con i fratelli Surrey, ma ho apprezzato molto le caratteristiche della Resistenza e della Setta Nera, che rendono nel complesso l’opera originale, anche se chiaramente ispirata a libri già esistenti.
Di Lonardo ha tutte le carte in regola per farsi apprezzare da sempre più pubblico, grazie ad una narrazione che prende spunto dai grandi del genere e la rielabora a sua immagine, creando un mondo con grosse potenzialità che spero possa sorprendere anche in futuro.