Non mancano le contaminazioni alla “Crimson Peak”, tanto da farmi desiderare ardentemente di vedere realizzata sul grande schermo la storia.
Category Archives: DeAgostini
Review Party: Recensione di “Armada” di Ernest Cline
Review Party: Recensione di “Flawed: Il momento della scelta” di Cecelia Ahern
Dopo un’angosciante attesa, arriva anche in Italia il seguito di “Flawed: Gli imperfetti” di Cecelia Ahern, un distopico sorprendente di cui questo secondo libro ne è la conclusione.
Avevamo lasciato Celestine in fuga, verso un modo per cambiare le cose, per salvare sé stessa, la sua famiglia e tutti i Fallati dalla loro condizione. Se prima i marchi sul suo corpo rappresentavano la debolezza e l’errore, ora nel loro pulsare la ragazza trova la forza per non arrendersi e cercare un rifugio da cui cominciare a lottare davvero contro la Gilda di Crevan.
Potrà contare sull’aiuto del compagno di prigionia Carrick, colui che sa davvero comprendere la sua situazione e ha fatto di tutto per non abbandonarla. Ma Celestine sa qual è la vera parola d’ordine: mai fidarsi di nessuno.
La storia è fin da subito carica di quella tensione che aveva lasciato un marchio sulla pelle alla fine del primo libro. Non è difficile, quindi, riuscire a tornare nello stesso mood fin dalla prima pagina, al fianco di una ragazza schiacciata dal peso di eventi più grossi di lei, ma che ora sa di avere un’arma per distruggere il sistema contro i Fallati, ma imperfetto lui stesso alla base.
“Il momento della scelta” rappresenta un punto di svolta, l’altra faccia della medaglia che cerca di dare voce all’imperfezione piuttosto che alla perfezione tanto anelata.
La vicenda di Celestine è la rappresentazione di uno spaccato sociale che non differisce affatto da situazioni realmente esistite ed esistenti. Ho apprezzato molto la volontà di Cecelia Ahern di denunciare un comportamento vero come la discriminazione attraverso un’opera di fantasia, che può arrivare ad un pubblico giovane così come a quello adulto.
La dilogia di Flawed si è posta l’obiettivo di dare a tutti i lettori la forza di scegliere di agire controcorrente, nonostante le conseguenze. Ora sta a noi prendere coraggio e decidere ciò che è meglio.
Sono sorpresa dall’impatto che ha avuto su di me questa storia. Diffonderò con orgoglio il significato della F marchiata a fuoco.
Blog Tour: “Iron Flowers” di Tracy Banghart – Terza Tappa: Le Furie secondo Serina
A breve, la recensione!
Recensione: “Solo la verità” di Karen Cleveland
Una persona può cedere alla disperazione quando si rende conto di aver vissuto una vita che credeva essere felice e soddisfacente, ma che ad un tratto si mostra sotto una luce diversa, sbattendo in faccia la verità sconcertante di anni composti da illusioni e bugie.
Vivian conosce Matt da dieci anni, e l’amore sbocciato nel matrimonio e con i quattro figli le fa affrontare a testa alta le difficoltà quotidiane, come lo stress di un lavoro faticoso o la malattia di un bambino che non lo abbandona fin dalla nascita. Passa tutto in secondo piano, perché rientrando in casa sa di sentirsi amata, accolta e compresa con il massimo della sincerità.
L’analista della CIA più in gamba del momento è a un passo dallo scoprire le identità delle cellule dormienti russe in America. Un algoritmo, qualche click del mouse ed ecco che sullo schermo del computer appare una cartella di immagini, il frutto di molte ore di lavoro. Scorre e memorizza un viso dopo l’altro, fino a quando giunge ad una foto di cui non ha bisogno di riconoscere nulla. Perché il volto rappresentato è già presente nei suoi ricordi da tanto tempo.
Scopre così che suo marito è una spia russa inviata negli Stati Uniti in incognito. Vorrebbe annullarsi di fronte alla scioccante scoperta, dimostrare che è uno sbaglio, che Matt è stato incastrato e che lei riuscirà a tirarlo fuori dai guai.
Ma il mondo le crolla addosso definitivamente quando è proprio lui a confermarle tutto. Nome fittizio, impiego fittizio. Mosse calcolate per uno scopo ignoto. Così, da vent’anni. L’uomo non può negare l’evidenza, però lotta per dimostrare a sua moglie che qualcosa di vero esiste: l’amore che li lega l’uno all’altra e ai loro figli.
Vivian inizia a scavare nei propri ricordi alla ricerca della persona di cui si era innamorata: ogni tassello, pian piano, va al suo posto, rivelandole una verità a cui nessuno può essere mai davvero pronto.
Così, disorientata e preoccupata per la sorte della propria famiglia, la donna cade in una spirale di azioni dettate dal sentimento, senza pensare con lucidità alle conseguenze, nella speranza che tutto finisca, che la sua vita possa tornare alla normalità, a prima di quella sconvolgente rivelazione. Non si rende subito conto di una morsa letale che la stringe sempre più con l’unico scopo di avvincerla e renderla un burattino; soltanto quando in gioco c’è la vita di chi più ama, la donna dovrà sforzarsi per tornare sui propri passi.
Una frenesia incontrollabile si impossessa del lettore che vive in uno stato di angoscia perenne, vestendo i panni della protagonista e chiedendosi come avrebbe agito lui al suo posto. Mettere in discussione tutto è uno scontro doloroso non solo con l’altro ma soprattutto con noi stessi. Un evento traumatico porta a chiedersi se la vita che stiamo vivendo è davvero nostra e se quello che stiamo facendo ci conduce alla felicità. Se riusciamo a riconoscerci nel nostro quotidiano, allora possiamo essere fieri della persona che mostriamo nel presente.
Ma fare i conti con il passato spesso porta a galla vecchie ferite e rimpianti, che solo in un determinato momento della vita riescono ad assumere un vero e proprio significato. Ammettere certe cose è difficile, ma ripartire con una nuova consapevolezza può sconvolgere in meglio la propria identità.
Si può vivere di sola verità? Essere umani porta inevitabilmente a fare qualcosa di più o meno lodevole, bisogna solo essere certi di averne l’assoluto controllo. La bugia a fin di bene può portare al tracollo, e questo libro ne è una prova lampante.
I colpi di scena che si parano davanti alla strada di Vivian sono scioccanti e hanno il potere di disorientarla ancora e ancora. Solo una convinzione pura a cui aggrapparsi la può salvare e condurla verso uno spiraglio di luce, oltre cui potrebbe trovarsi la soluzione a tutto. Ma non c’è certezza, nemmeno in questo.
“Solo la verità” è stato in grado di tenermi in pugno dall’inizio alla fine, turbandomi e manipolandomi come una lettrice alle prime armi e lasciando della mia mente nient’altro che frammenti. L’inquietudine è ancora avviluppata allo stomaco, so per certo che ogni volta in cui penserò alla storia di Vivian, quella sensazione sarà lì a rammentarmi quanto sia terrificante il potere della verità.
Karen Cleverland mostra con la sua opera la complessità del mettere in dubbio ogni aspetto della propria esistenza. Ma nulla è insormontabile e grazie ad una forza insita in tutti, ogni ostacolo è superabile. Bisogna solo tirare fuori il coraggio e amare, prima di tutto, sé stessi.