Dopo un’angosciante attesa, arriva anche in Italia il seguito di “Flawed: Gli imperfetti” di Cecelia Ahern, un distopico sorprendente di cui questo secondo libro ne è la conclusione.
Avevamo lasciato Celestine in fuga, verso un modo per cambiare le cose, per salvare sé stessa, la sua famiglia e tutti i Fallati dalla loro condizione. Se prima i marchi sul suo corpo rappresentavano la debolezza e l’errore, ora nel loro pulsare la ragazza trova la forza per non arrendersi e cercare un rifugio da cui cominciare a lottare davvero contro la Gilda di Crevan.
Potrà contare sull’aiuto del compagno di prigionia Carrick, colui che sa davvero comprendere la sua situazione e ha fatto di tutto per non abbandonarla. Ma Celestine sa qual è la vera parola d’ordine: mai fidarsi di nessuno.
La storia è fin da subito carica di quella tensione che aveva lasciato un marchio sulla pelle alla fine del primo libro. Non è difficile, quindi, riuscire a tornare nello stesso mood fin dalla prima pagina, al fianco di una ragazza schiacciata dal peso di eventi più grossi di lei, ma che ora sa di avere un’arma per distruggere il sistema contro i Fallati, ma imperfetto lui stesso alla base.
“Il momento della scelta” rappresenta un punto di svolta, l’altra faccia della medaglia che cerca di dare voce all’imperfezione piuttosto che alla perfezione tanto anelata.
La vicenda di Celestine è la rappresentazione di uno spaccato sociale che non differisce affatto da situazioni realmente esistite ed esistenti. Ho apprezzato molto la volontà di Cecelia Ahern di denunciare un comportamento vero come la discriminazione attraverso un’opera di fantasia, che può arrivare ad un pubblico giovane così come a quello adulto.
La dilogia di Flawed si è posta l’obiettivo di dare a tutti i lettori la forza di scegliere di agire controcorrente, nonostante le conseguenze. Ora sta a noi prendere coraggio e decidere ciò che è meglio.
Sono sorpresa dall’impatto che ha avuto su di me questa storia. Diffonderò con orgoglio il significato della F marchiata a fuoco.