Blog Tour: “La correttrice” di Emanuela Fontana – La figura di Alessandro Manzoni

Alessandro Manzoni, figura fondamentale per il libro di Emanuela Fontana, è probabilmente tra gli scrittori italiani classici più conosciuti. Le sue opere accompagnano da molti anni gli studenti di tutte le scuole, oggi ne approfondiamo brevemente la storia.

Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni nacque a Milano il 7 marzo 1785 ed è considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi. L’opera per cui è conosciuto è ovviamente I promessi sposi, attraverso cui lo scrittore gettò le basi per il romanzo moderno, oltre a essere ricordato anche per il contributo dato alla storia del teatro e alla poetica.

Manzoni fu uno studente pigro e contro l’ambiente ecclesiastico cui era stato inviato dal padre dopo la separazione dalla madre. Il rapporto con la fede cristiana lo recupererà solo in età adulta. Nonostante ciò, mostrò proprio a quei tempi il suo talento per la scrittura, anche se erano più interessanti per lui i caffè milanesi. Quando compì vent’anni, l’uomo raggiunse la madre a Parigi, dove venne introdotto nei circoli intellettuali francesi, e qui approfondì la sua conoscenza del classicismo.

Il 1808 fu l’anno del suo matrimonio scandaloso con Enrichetta Blondel, di umili origini, con cui ebbe ben undici figli. Nel corso della sua vita, lo scrittore venne tormentato da attacchi di panico e crisi nervose che cercava di combattere con lunghe passeggiate. Inoltre, era balbuziente, soprattutto quando era costretto a parlare in pubblico.

A fronte di questi problemi però il grande scrittore diede alla luce il romanzo più importante della letteratura italiana: I promessi sposi, la cui stesura si protrasse per oltre venti anni. Un romanzo storico ambientato nella prima metà del 1600, un capolavoro della letteratura romantica che vede come protagonisti Renzo e Lucia e il percorso ostico che li dovrebbe portare all’unione del matrimonio. Oltre a I promessi sposi, Alessandro Manzoni ha scritto altre opere celebri: “5 maggio” “Gli Inni sacri” “Il conte di Carmagnola” e “Adelchi”.

Alessandro Manzozi morì a Milano il 22 maggio 1873 di meningite, causata da un trauma cranico per una caduta. Al funerale parteciparono le più grandi autorità dell’epoca. Già allora era riconosciuto da tutti come uno dei padri della lingua italiana.

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