Review Party: Recensione di “L’eredità di Villa Freiberg” di Romina Casagrande

I bambini come protagonisti sono cari a Romina Casagrande, che torna in libreria con un nuovo romanzo toccante. La sua penna è riconoscibile fin dalle prime pagine e conduce sempre all’interno di una storia che emoziona ma al contempo fa paura.

Paura, perché nonostante la delicatezza della narrazione non si può mai chiudere gli occhi di fronte al passato, anche quando questo racchiude in sé gli orrori più indicibili. I lettori scavano indietro nel tempo insieme a Bess, ereditiera di Villa Freiberg, per fare la conoscenza di Emma e Benjamin.

La vicenda che li unisce e il mistero legato alla scomparsa del bambino mettono in moto una concatenazione di eventi che trascende il tempo senza stravolgere gli eventi storici, dando quel valore aggiunto tipico dei romanzi della Casagrande. Il libro comunica un messaggio di vita fondamentale che porta a dare importanza al passato per apprezzare ancora di più il futuro.

Anche in mezzo al buio è possibile trovare la speranza e l’amore. Pulsano potenti e riecheggiano di anno in anno fino ad arrivare a noi. Romina Casagrande da un equilibrio a ogni aspetto, offrendoci un nuovo romanzo per nulla semplice ma di sicuro vincente.

La magia con cui lega sempre realtà e fantasia infonde la volontà di credere davvero che, nel bene e nel male, i suoi personaggi siano esistiti e ora pronti a raccontarsi. Con “L’eredità di Villa Freiberg” Romina Casagrande cerca di guarire le ferite passate e donare alle cicatrici della storia nuova luce e bellezza.

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